sabato 3 settembre 2011

Finalmente una visita: Lonavala

Dopo aver ringraziato Ganesh per questi 5 giorni di vacanza attaccati (2 di festa nazionale, 1 di ferie, 2 di fine settimana), ci tengo comunque a fargli sapere che, se avesse piovuto un po' di meno, non sarebbe stato male.

TANTO PER CAPIRCI

Va bene che da quando sono arrivato i monsoni mi hanno abbastanza graziato, va bene che quando siamo verso la fine della stagione danno l'ultima poderosa sgrullata, va bene tutto... ma proprio durante l'unico momento in cui posso fare una visita dovevano arrivare e sfogarsi??

Fatto sta che, da una settimana abbondante, avevamo pianificato di andare ad Hampi, un meraviglioso posto patrimonio dell'UNESCO a 11 ore di autobus da qui (o 14 di treno. Credo che l'India, insieme alla Sicilia, sia l'unico posto del mondo in cui gli autobus vanno più veloci dei treni). 
 
Vista però la situazione meteorologica locale (e quella della nostra destinazione che sembrava dover essere simile o peggiore) abbiamo abbandonato il progetto, con la conseguenza che da mercoledì ci siamo chiusi in casa a guardare film, cazzeggiare molto ecc. 
 
Giovedì però A) ci eravamo già stufati e B) non ci andava di sprecare proprio del tutto questi 5 giorni e quindi abbiamo deciso che, pioggia o non pioggia, era tempo di visite. Io e Britta abbiamo allora preso in mano la situazione, cercato un posto decente e sufficientemente vicino da consentirci, in caso di monsone, di tornare indietro in giornata e alla fine deciso per Lonavala.

Venerdì mattina, di fronte ad una sveglia piuttosto mattiniera (rispetto al solito) e ad un accenno di pioggia, stavamo quasi per abbandonare l'idea ma alla fine abbiamo deciso di andare e amen.
 
Presi i biglietti del treno (quasi 100km, 1 ora e 10 minuti, 84 rupie in tre ossia circa 40 centisimi di euro a testa), abbiamo provato a prendere posto ma i vagoni per cui avevamo pagato (i più economici) erano assolutamente pieni. Belli come il sole ci siamo allora diretti verso i vagoni con aria condizionata e ci siamo seduti lì, pronti a fare i turisti tonti in caso di controlli.

Controlli arrivati puntualmente poco dopo, con il risultato che per stare lì abbiamo pagato circa altre 540 rupie (grossomodo 9€ in tre) ma almeno siamo stati seduti comodi e abbiamo pure fatto amicizia con una coppia di vecchietti indiani che andavano ad un matrimonio, venendo da Chennai, circa 24ore di viaggio più indietro.

Arrivati a Lonavala ci siamo però resi conto che le cose da vedere non ce le eravamo segnate da nessuna parte e che quindi, in mancanza di un ufficio turistico o di qualunque indicazione, eravamo un po' nei problemi.
 
Dopo una breve passeggiata ("Massì dai, proviamo ad andare un po' in giro e vediamo cosa c'è") molto inconcludente, ci siamo accostati ad un risciò ed abbiamo nominato l'unico posto che ricordavamo: Karla Caves. Contrattato a 500 rupie il prezzo per 15km di andata, 15 di ritorno e fino ad un'ora e mezza di attesa sul posto (credo che siamo stati ampiamente fregati), siamo partiti ed in breve tempo, dopo un'aspra salita sulla quale ho creduto che il risciò ci avrebbe abbandonato per sempre, siamo arrivati ad un parcheggio fatto di fango dal quale partiva una scalinata verso l'agognata meta delle cave.
 
Ad aspettarci, sulla scalinata, un'intera scolaresca di studenti delle superiori.

Studenti indiani in divisa giocano nelle cascate a Lonavala
Non capisco ancora bene come funzioni, ma sembra che gli indiani siano in qualche modo attratti dai turisti. Non è la prima volta che capita ma sicuramente è stata la più "coinvolgente", sarà perchè avevamo intorno un centinaio di ragazzini che continuavano a farci domande di tutti i tipi, dal più semplice "come ti chiami?" al gettonatissimo "da dove vieni?" fino al sorprendente "qual è la differenza tra socialismo e comunismo?". (vedi video)


Liberatici a fatica dei nostri nuovi amici, abbiamo ripreso la salita e poco dopo eccoci arrivati di fronte all'entrata:


Seriamente, non capisco come mai ma c'erano delle capre lì. Sarà che qui è pieno di animali in libertà in effetti.
Il posto comunque non è niente male: si tratta di un tempio buddista scavato nella roccia circa 2000 anni fa. Tralascio i commenti e vi mostro direttamente le foto:



L'entrata delle Karla Caves di Lonavala

Sculture indiane a fianco della porta d'ingresso al tempio

Stupa all'iterno delle Karla Caves
I capitelli scolpiti delle colonne delle Karla Caves di Lonavala
Non solo il tempio comunque, anche il panorama non era niente male:



Il panorama di Lonavala durante i monsoni




E, per concludere, non sia mai che non vi mostro un paio di nuovi amici che abbiamo incontrato:


Finito con le cave siamo tornati a Lonavala per mangiare qualcosa. Mentre eravamo seduti, ovviamente, chi si è presentato? Il monsone, ovviamente! La nostra visita quindi è finita, per cause di forza maggiore, a questo punto. Però posso dire di essere soddisfatto perchè, finalmente, sto cominciando a scoprire qualcosa dell'India!

8 commenti:

  1. ciao Dario sto leggendo il tuo blog !! ho letto anche delle tue disavventure iniziali e dell'efficienza indiana ;) davvero bello !!! ;)

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  2. Bellissimo il tempio!!! *_*
    E finalmente delle belle foto ampie :D

    Ah, aggiungo l'Irlanda tra i paesi in cui gli autobus funzionano meglio dei treni!

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  3. Ciao Dario,

    ho letto tutto il tuo blog fino a questo post; mi piace molto perché è molto dettagliato (se aspetto che sia Matteo a raccontarmi tutte queste cose, sto fresca.. ormai ho perso le speranze!)

    Cmq aggiungi la Thailandia nei paesi dove gli autobus funzionano meglio che dei treni! :D

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  4. Ah allora pare che non sia così raro il problema coi treni! Ma dai, non me lo sarei aspettato!

    Comunque, benvenuti a Michele e Carla (ci ho messo un bel po' a capire chi eri, poi sono riuscito a fare 2+2)!

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  5. P.s. Hai il permesso.. anzi no, te lo ordino! di svegliare Matteo durante i weekend! (se ora legge questo post mi uccide, ma non può dormire fino alle 4 di pomeriggio! -.-')

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  6. Comunque ieri sera dopo che ho letto il tuo post sono arrivati i monsoni pure qui a padova. :-p

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