giovedì 6 dicembre 2012

Giorno 11: Fatehpur Sikri - Il posto più bello dell'India

La porta di ingresso alla Jama Masjid di Fatehpur Sikri, la Buland Darwaza
Buland Darwaza
Esistono ancora luoghi, in India, dove il turismo di massa non è arrivato.
Luoghi che richiamano ancora alla memoria epoche passate, dove l'atmosfera è ancora pregna delle culture locali e non inquinata dall'insostenibile marcia della modernizzazione fine a sè stessa.

Fatehpur Sikri è uno di quei luoghi.

Situata a 40km da Agra (la città del Taj Mahal), è molto spesso tralasciata dalle visite turistiche per via della distanza (40km in India non sono pochi, ci vuole più di un'ora per percorrerli).
E, se posso permettermi... PER FORTUNA!

La storia riprende da dove ci eravamo lasciati, il Taj Mahal.

Saliamo in macchina, esausti dalle visite del Taj e del Forte Rosso, e godiamo finalmente di un po' di relax: seduti, tranquilli, con acqua fresca da bere e aria condizionata.

Accenno all'autista di partire e lui obbedisce senza troppe storie. "Andiamo a Fatehpur Sikri", gli comunico. Nessun problema, sembrerebbe.

Ma, dopo 5 minuti, mi fa: "Sir, ho chiesto ai miei colleghi autisti mentre eravate in visita al Forte; mi hanno detto che Fatehpur Sikri chiude alle 6, non ce la facciamo a visitarla: sono le 4.30, ora che arriviamo sono le 6. Meglio tornare a Delhi".

Le sue parole mi cadono addosso come mattoni: Fatehpur Sikri è uno di quei luoghi che, una volta letti nelle guide, decidi di visitare per forza.

"Ma io ho pagato extra per andare fino a Fatehpur Sikri, come si fa?"
"..."
"Aspetta che guardo la guida, non saremo mica partiti alle 6 della mattina per niente??" "Ah, vedi, la guida dice che chiude alle 7.30"
"No sir, miei colleghi hanno detto alle 6"
"Magari si sbagliano..."
"No sir, miei colleghi hanno portato turisti 2 giorni fa"
"Aspetta che cerco su Internet, tu vai intanto"
"Ma sir, tutta strada che facciamo ora poi dobbiamo farla indietro per Delhi, arriviamo di notte"
"Tu vai, che io cerco..."

Comincio a essere seccato: la prospettiva di non riuscire a completare la visita, dopo tutto il tempo speso a pianificare, mi disturba alquanto e l'atteggiamento dell'autista mi convince sempre meno.

"Ah, trovato, qui dice alle 7.30"
"No sir, sono sicuro, chiude alle 6, torniamo indietro altrimenti se arriviamo e poi è chiuso sono 3 ore di strada per niente"
"Aspetta, provo a chiamare l'albergo (che aveva organizzato il tour)"
"Ma sir"
"Vai avanti che chiamo"

"Pronto, salve signorina, sono in macchina verso Fatehpur Sikri ma l'autista mi dice che chiude alle 6. Lei riesce a dirmi con certezza quando chiude? Perchè se ha ragione lui, torniamo indietro"
"Un minuto per favore"

La signorina è molto simpatica e disponibile: l'avevo già chiamata in passato e mi ha sempre aiutato con molta efficienza e cortesia.

"Chiude alle 7.30"
"Ah, bene, grazie" "Autista, chiude alle 7.30, i tuoi amici ti hanno detto sbagliato, andiamo, challo!"

L'autista si intristisce, ma capisce di aver perso.
Dopo una breve discussione in italiano (per escluderlo), pensiamo di aver capito l'arcano: noi siamo in visita, ma lui non è altrettanto incentivato. E probabilmente l'idea di lavorare dalle 6 della mattina fino a mezzanotte passata non lo entusiasma, specie perchè, con buona probabilità, il giorno dopo deve lavorare.

Ad ogni modo, sistemato questo inghippo, arriviamo a destinazione. Parcheggiamo la macchina e saliamo sul bus navetta, che ci porta rapidamente alla moschea (tralasciamo che a. il viaggio sarà stato veloce, ma prima di partire ce ne ha messo di tempo e b. che sulla strada, 100 metri prima della moschea, un tipo di è schiantato in moto e non sappiamo bene se sia sopravvissuto, fatto sta che l'ultimo pezzo ce lo siamo fatto a piedi).

NOTA: Fatehpur Sikri è il nome del complesso fatto costruire dall'imperatore Akbar come sua nuova capitale. Tuttavia, la visita inizia dalla meravigliosa moschea collocata poco distante.

L'entrata alla moschea (la prima foto in alto del post) è magnifica.
Chiamata Buland Darwaza, è alta 40 metri ed è collocata su un piedistallo di ripidi scalini alto 14 metri che la rende ancora più imponente.


Buland Darwaza vista dall'interno del complesso della moschea
Il retro della Buland Darwaza
La moschea stessa, chiamata Jama Masjid (lo stesso nome di quella di Delhi, ma vuol semplicemente dire "Moschea del Venerdì"), è un'opera stupenda ed è famosa sia per la sua bellezza architettonica, sia perchè ospita la tomba di un famoso santo Sufi, Salim Chisti.


La tomba di Salim Chisti, all'interno della Jama Masjid di Fatehpur Sikri
La tomba di Salim Chisti
La visita è libera e il complesso tutt'ora in uso: al centro del cortile c'è un colorato mercatino, su un lato la piscina per il lavaggio dei piedi e, sulla sinistra, la moschea vera e propria.







Completata la visita alla moschea, ci dirigiamo verso il complesso vero e proprio, chiamato Fatehpur Sikri (Sikri la vittoriosa).

Completamente abbandonato per quasi 500 anni (probabilmente il motivo per cui si è conservato meravigliosamente), era stato fatto costruire dall'imperatore Moghul Akbar per trasferire la sua capitale da Agra ad un luogo più consono, benedetto dalla vicinanza alla tomba del santo e dove la sua fantasia ed abilità ingegneristica potessero trovare libero sfogo.

Dopo quasi 15 anni di lavori e al massimo un paio di utilizzo effettivo, l'intero complesso venne abbandonato a causa della carenza d'acqua (nonostante avessero costruiro mille ingegni per la sua raccolta e conservazione) e del fatto che l'imperatore doveva andare a far guerra in qualche luogo più a nord.

Non ci sono davvero parole per descrivere la pace e l'atmosfera che si respira in questo luogo: completamente deserto, nel mezzo del nulla eppur magnificamente conservato, sembra una sorta di città fantasma che non risente per nulla dell'influenza del tempo.

E, credetemi, nella caotica India, non è poco...


Fathepur Sikri, la piazza principale con una grande vasca d'acqua














Completata la visita, stanchi morti ma soddisfatti, ci dirigiamo verso l'albergo.
La strada è lunga, lunghissima, e il traffico sempre terribile.

Ci fermiamo a mangiare una pizza e offriamo anche all'autista, altrimenti credo che non avrebbe mangiato per nulla. Stanco, senza dubbio, ma sembra contento (anche perchè la pizza costa un botto qui...).

Alle 2, dopo 20 ore di viaggio e visita, siamo in albergo
Ne è valsa la pena.

2 commenti:

  1. el xe proprio on bel posto ' ve fasso i complimenti tosi gavi' fato on bel servisio.

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