lunedì 21 novembre 2011
domenica 20 novembre 2011
domenica 13 novembre 2011
In visita alla vera India: Aurangabad (parte 1)
Aurangabad, India. India vera in tutta la sua puzza, sporco, povertà e fascino. Gente che ti guarda con sincera curiosità, non abituata agli stranieri come a Pune.
Alberghi a non finire e non si capisce perchè, ristorante solo tipici, niente fast food, niente cucina internazionale, niente di niente, solo i topi che ogni tanto fanno capolino (sul serio).
Insomma, la storia inizia con l'annuncio di un lunedì di festa; di fronte a un fine settimana allungato, non resistiamo alla tentazione di fare, finalmente, un po' di turismo. Scelta una meta comunque accessibile (5 ore e mezzo di pullman), partiamo.
Dobbiamo andare a Shivaji Nagar (una delle vie principali della città) a prendere il bus delle 7. Sveglia alle 5.30 e rendez-vous alle 6, in cerca di un risciò che, ovviamente, essendo l'unico ed essendo ancora notte, ci spenna 200 rupie. Non male considerando che il pullman ci costerà 470 rupie a testa. Per la prima volta, da un risciò lanciato a folle velocità per strade che iniziano ad animarsi di baracchini che aprono e provetti podisti, vedo l'alba in India.
Alla stazione dei bus, nonostante l'ora, c'è già ressa. Pullman multicolore attendono di caricare gente altrettanto multicolore. Compriamo i biglietti (grazie a quei due che, mentre eravamo in fila, ci hanno spiegato che era la fila sbagliata e ci hanno indicato dove andare) e saliamo.
Il viaggio prosegue tranquillo. Dormiamo un po', parliamo un po', ascoltiamo musica. Io guardo molto il panorama che, per la prima volta, non è quello della città caotica ma quello della campagna primitiva; il verde, le bestie, la gente, i trattori e le case mi ricordano che l'India è immensa, arretrata e, soprattutto, diversa in ogni luogo.
Arriviamo ad Aurangabad ma è ancora presto. Decidiamo di andare a visitare Ellora Caves oggi, lasciando l'intera giornata di domani per la città.
Almeno 20 persone ci chiedono dove vogliamo andare. Tipicamente si tratta di gente che vuole proporre taxi, vendere biglietti o portarti col risciò, quindi non diamo troppa retta. Ma uno insiste nel volerci aiutare anche dopo che, per 4 volte, abbiamo ignorato i suoi consigli senza concludere nulla: qui il biglietto si fa sul bus, il problema è capire però quale bus va a Ellora perchè non c'è scritto da nessuna parte.
Alla fine il tizio in questione diventa il nostro salvatore e ci accompagna sull'autobus; anche lui doveva andare ad Ellora. Un ingegnere civile, indiano, che lavora a Dubai. Grazie anche a te.
A Ellora (come Lonavla: 10 rupie per gli indiani, 250 per noi) incontriamo la fauna locale. Molta fauna locale.
Scimmie |
Altre scimmie |
Scoiattoli |
Pipistrelli a centinaia (non vi dico l'odore) |
Venditori di patacche: "Li fa la mia famiglia" "Dev'essere bella grande, altri 5 poco indietro vendono gli stessi oggetti e mi hanno detto la stessa cosa..." |
Alla fine, le cave. Ossia, templi. Scavati nella pietra, perchè costruire credo paresse brutto e invece scolpire un'intera collina molto più comodo. Ad ogni modo, bellissime.
Ho apprezzato in particolare l'iconografia sottostante, rappresentante il Dio Shiva nell'atto della danza.
A me ballare magari non piace, ma ho subito apprezzato lo stile del Dio Shiva.
Uno stile che dice "sono un dio, quindi prova a dire che ballo male e ti squarto e cavo il cuore come ha fatto Vishnu quella volta al demone Hiranyakashipu"
"Ha detto che ballavo male..." |
Si prega in particolare di notare l'elegante presa elettrica in basso, al centro, sicuramente opera scultoria dei monaci buddisti dell'epoca. |
Cucicucicuci bello leone, bello. Dai la zampa, dai! |
Dopo quindi qualche kilometro (34 cave...) abbiamo terminato la nostra visita e siamo tornati ad Aurangabad con un pullman scassatissimo (lo stesso dell'andata comunque), pagato ben 24 rupie (meno di 50 cent) per un'ora di viaggio comodamente seduto grazie ad un signore, molto gentile, che si è alzato per farci posto, ci ha dato consigli su cosa vedere il giorno dopo e su dove e come trovare alloggio per la notte.
Nei prossimi giorni, su questi schermi, la parte 2.
venerdì 11 novembre 2011
La foto del giorno dopo: 10/11
Un giorno, di questo passo, arriveremo a questo anche in Italia.
Posso dirvi intanto che qui spesso si trova scritto "100% vegetarian" anche al ristorante o su cose varie. E talvolta ci sono persino 2 cucine separate, nello stesso locale. Persino da Subway, quello dei panini, ci sono due vetrine diverse, con esattamente gli stessi ingredienti, solo che in una c'è anche il prosciutto e il pollo e nell'altra i veg burger. Seriamente, qualcuno qui ha qualche serio problema...
lunedì 7 novembre 2011
Le foto del giorno dopo: 07/11
Visto che è un po' che non posto, qualche foto in più, per recuperare. Come potete vedere sopra e sotto, continuano ad arrivare simpatici animaletti in casa. Stanotte, visto che la finestra era aperta, è entrato un gatto (niente foto, era prioritario cacciarlo fuori). Qualche sera fa, un cane. Ogni tanto, altri tipi di animali/insetti vari. Fuori dalla finestra continuano ad appollaiarsi uccelli vari e se la sera si va sul tetto, pipistrelli a non finire.
Ma l'importante, per me, è che il mio amico geco sia ancora lì, in camera mia...
Però non mi sembra stia facendo una gran lavoro con le zanzare. Io in compenso sto diventando bravissimo.
Non vi preoccupate che dopo ho pulito |
Diwali è un po' come Natale
2 settimane fa qui è stato Diwali, la "Festa delle Luci". Durante questa festività si celebra la vittoria del bene sul male, il ritorno di alcune divinità da periodi esilio, l'arrivo di altre divinità portatrici di bene e fecondità e più in generale il trionfo della luce interiore derivante dalla conoscenza sul buio dell'ignoranza terrena.
Agli effetti pratici comunque per Diwali:
- ci si veste bene
- si mangiano cibi tipici
- ci si ritrova in famiglia
- si pulisce la casa
- si sparano petardi
- si fanno i rangoli (la prossima volta che qualcuno andrà a mangiare da Rangoli a Padova, almeno saprà il perchè del nome del ristorante)
- si accendono luci ovunque: candele, lumi, luminarie, lanterne e festoni
- si sparano altri petardi perchè dirlo una volta sola non basta.
I petardi comunque simboleggiano la battaglia tra Khrisna e Indra e tra Khrisna e Narakasura e servono anche a scacciare gli spiriti maligni. Considerata la quantità di botti sparati, direi che se fossi uno spirito maligno, potrei anche considerare l'idea di emigrare (almeno temporaneamente).
Insomma, pare un po' Natale se devo dirla tutta. Anche l'atmosfera è la stessa (sono tutti più buoni) e tutta la città viene decorata. Si fanno vacanze e in particolare agli studenti vengono date anche 2-3 settimane di ferie.
Per quanto mi riguarda in ufficio abbiamo fatto 2 giorni di vacanza che io ho comunque passato a fare NIENTE di niente. 2 giorni ben spesi.
Però, il venerdì prima della settimana di Diwali ufficiale, prima che metà ufficio partisse per le ferie, è stato deciso di organizzare un piccolo evento comprendente una gara di ballo a squadre (alla quale io non ho partecipato), cibo tipico e l'elezione di Miss e Mister Diwali.
Sinceramente non c'è molto da dire ma ho alcune foto da mostrare, in particolare vorrei far notare che A) alle donne è stato richiesto di venire in Sari e agli uomini in Kurta e B) l'ufficio è stato debitamente decorato.
Uno dei due soci
Mr e Mrs Diwali
Il glorioso Team Sales
Infine, un paio di video dei fuochi d'artificio durante la sera. Come vi ho detto, qui è una specie di guerra. Ma mi hanno detto che al Nord, tipo Delhi, è molto, MOLTO peggio.
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