domenica 13 novembre 2011

In visita alla vera India: Aurangabad (parte 1)


Aurangabad, India. India vera in tutta la sua puzza, sporco, povertà e fascino. Gente che ti guarda con sincera curiosità, non abituata agli stranieri come a Pune.
Alberghi a non finire e non si capisce perchè, ristorante solo tipici, niente fast food, niente cucina internazionale, niente di niente, solo i topi che ogni tanto fanno capolino (sul serio).
Insomma, la storia inizia con l'annuncio di un lunedì di festa; di fronte a un fine settimana allungato, non resistiamo alla tentazione di fare, finalmente, un po' di turismo. Scelta una meta comunque accessibile (5 ore e mezzo di pullman), partiamo. 

Dobbiamo andare a Shivaji Nagar (una delle vie principali della città) a prendere il bus delle 7. Sveglia alle 5.30 e rendez-vous alle 6, in cerca di un risciò che, ovviamente, essendo l'unico ed essendo ancora notte, ci spenna 200 rupie. Non male considerando che il pullman ci costerà 470 rupie a testa. Per la prima volta, da un risciò lanciato a folle velocità per strade che iniziano ad animarsi di baracchini che aprono e provetti podisti, vedo l'alba in India.


Alla stazione dei bus, nonostante l'ora, c'è già ressa.  Pullman multicolore attendono di caricare gente altrettanto multicolore. Compriamo i biglietti (grazie a quei due che, mentre eravamo in fila, ci hanno spiegato che era la fila sbagliata e ci hanno indicato dove andare) e saliamo.

Indiani nella sala d'aspetto di una stazione del bus di Pune

Il viaggio prosegue tranquillo. Dormiamo un po', parliamo un po', ascoltiamo musica. Io guardo molto il panorama che, per la prima volta, non è quello della città caotica ma quello della campagna primitiva; il verde, le bestie, la gente, i trattori e le case mi ricordano che l'India è immensa, arretrata e, soprattutto, diversa in ogni luogo.
Arriviamo ad Aurangabad ma è ancora presto. Decidiamo di andare a visitare Ellora Caves oggi, lasciando l'intera giornata di domani per la città.
Almeno 20 persone ci chiedono dove vogliamo andare. Tipicamente si tratta di gente che vuole proporre taxi, vendere biglietti o portarti col risciò, quindi non diamo troppa retta. Ma uno insiste nel volerci aiutare anche dopo che, per 4 volte, abbiamo ignorato i suoi consigli senza concludere nulla: qui il biglietto si fa sul bus, il problema è capire però quale bus va a Ellora perchè non c'è scritto da nessuna parte.
Alla fine il tizio in questione diventa il nostro salvatore e ci accompagna sull'autobus; anche lui doveva andare ad Ellora. Un ingegnere civile, indiano, che lavora a Dubai. Grazie anche a te.

A Ellora (come Lonavla: 10 rupie per gli indiani, 250 per noi) incontriamo la fauna locale. Molta fauna locale.

Scimmie e turisti insieme all'ombra di un albero
Scimmie

Un branco di scimmie che riposa
Altre scimmie

Scoiattoli

Pipistrelli a testa in giù nella grotta
Pipistrelli a centinaia (non vi dico l'odore)
Io che contratto per mandare via un venditore che ci seguiva
Venditori di patacche: "Li fa la mia famiglia" "Dev'essere bella grande, altri 5 poco indietro vendono gli stessi oggetti e mi hanno detto la stessa cosa..."
Alla fine, le cave. Ossia, templi. Scavati nella pietra, perchè costruire credo paresse brutto e invece scolpire un'intera collina molto più comodo. Ad ogni modo, bellissime.

Ellora Caves, fotografate da lontano

La statua dell'elefante di Ellora Caves

Scorcio dell'interno della cava principale di Ellora Caves

Ho apprezzato in particolare l'iconografia sottostante, rappresentante il Dio Shiva nell'atto della danza.

Bassorilievo del dio Shiva che danza

A me ballare magari non piace, ma ho subito apprezzato lo stile del Dio Shiva. 



Uno stile che dice "sono un dio, quindi prova a dire che ballo male e ti squarto e cavo il cuore come ha fatto Vishnu quella volta al demone Hiranyakashipu"

"Ha detto che ballavo male..."
Si prega in particolare di notare l'elegante presa elettrica in basso, al centro, sicuramente opera scultoria dei monaci buddisti dell'epoca.

Sculture di Ellora Caves
 

Edificio di Ellora Caves





Cucicucicuci bello leone, bello. Dai la zampa, dai!
 
Entrata del tempio ad Ellora Caves

Particolare scolpito del tempio buddista di Ellora Caves

Colonne nel tempio buddista di Ellora Caves
 

Dopo quindi qualche kilometro (34 cave...) abbiamo terminato la nostra visita e siamo tornati ad Aurangabad con un pullman scassatissimo (lo stesso dell'andata comunque), pagato ben 24 rupie (meno di 50 cent) per un'ora di viaggio comodamente seduto grazie ad un signore, molto gentile, che si è alzato per farci posto, ci ha dato consigli su cosa vedere il giorno dopo e su dove e come trovare alloggio per la notte.

Nei prossimi giorni, su questi schermi, la parte 2.

3 commenti:

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