domenica 2 ottobre 2011

Ganesh Chaturthi

Ganesh Chaturthi. Ossia, l'inizio delle mie rovine.

Ancora meglio, una giornata degna di essere raccontata.

Partiamo dal principio: in India, tra le varie divinità, figura Ganesh, il dio dalla testa di elefante.(aneddoto curioso: ha testa di elefante perchè un giorno suo padre Shiva, incazzatello, gli ha mozzato la testa e poi, forse resosi conto che la moglie Parvati non avrebbe gradito, ha pensato di rimediare mozzando la testa al primo essere che passava di là, l'elefante, e di metterla sul corpo del figlio che si è così ritrovato bello nasuto. P.S. ovviamente la storia è un po' diversa).

Ganesh, che viene considerato il dio che rimuove gli ostacoli, è particolarmente venerato nel Maharastra, lo stato dove si trova Pune, la città dove vivo. Ogni anno, tra metà Agosto e metà Settembre (a seconda della luna), viene festeggiato per 10 giorni di seguito e posso dirvi che durante le celebrazioni gli indiani vanno fuori di testa. Al 10° giorno poi, al culmine della festa, si conclude tutto con l'immersione delle statue di Ganesh (una statua ogni famiglia) nel fiume.

Capiamoci. Pune ha 4-5 milioni di abitanti, ossia una sbarcata di famiglie e ognuna butta in fiume 1 statua (piccola, ma pur sempre una stuatua). Vi segnalo questo post di un altro blogger dove si parla del problema connesso dell'inquinamento.

Bon, premessa fatta, mi pare ovvio che, quantomeno nell'ultimo giorno di celebrazione, quello più fuori di testa, decidiamo di partecipare per scoprire un momento di vera India. Fortuna vuole che cada di domenica e quindi non abbiamo problemi di orario.

Prima di uscire, da persona intelligente, chiedo ai miei compagni "vi scoccia se lascio il portafoglio a casa? Non vorrei che, in mezzo alla calca, me lo fregassero". Nessun problema da parte loro e quindi porto solo il cellulare che, come saprete, uso per fare le foto.

Problema 1: esco con una polo bianca. E poi vedo questo:


Gente che si tira dietro polvere colorata che immagino non essere fatta proprio apposta per essere lavabile...
La prima tappa quindi è in un negozio che vende magliette (mica facile da trovare, il giorno della più importante festa nazionale...), insieme ad altri 2 compagni che hanno lo stesso mio problema. Cerchiamo ovviamente di andare al risparmio, sapendo che i nostri acquisti potrebbero, con buona probabilità, non durare fino al giorno successivo e troviamo l'offertona di 3 magliette a 1000 rupie (13 euro) che cogliamo al volo.

Problema 2: siamo in 6 e in un risciò solo non ci stiamo. 3 salgono su un risciò che parte sprintoso e gli altri 3 partono in ritardo. Risultato: ci perdiamo. La cosa per fortuna si risolve velocemente quando il nostro autista ci dice "chiamate i vostri amici e fategli passare il cellulare all'altro autista, ci parlo io". Un paio di bestemmie in indiano e ci ritroviamo, ma non prima che il nostro autista ci dica "a me questa festa non piace. A me piace solo l'islam". Vabbè, contento te...

Insomma, ci ritroviamo in Laxmi Road e ci immergiamo nella calca. CALCA. CALCA del tipo che non si è mai visto, ossia che per passare la gente ti spinge in un unico enorme serpentone umano (e c'ha ragione perchè altrimenti si sta tutti fermi), ti scavalca ecc.
Questa foto è di una via laterale, MOLTO meno trafficata:


Tempo credo 3 minuti e arriviamo in una strada un po' più sgombra, dove della gente balla attorno ad una statua un po' più grandicella sopra un carretto. Si tirano le polveri colorate, musica indo-techno-religiosa, sono contentissimi. Specie quando ci vedono, noi stranieri, che li guardiamo con dei sorrisoni. Sarà che, come ho già detto, gli indiani amano gli stranieri.
Insomma, prendono i miei compagni e li tirano in mezzo e via a ballare tutti insieme e giù di polvere colorata e tutti dietro al carretto dove ballano le donne, tanto che un tizio da davanti si lancia tutto incazzato verso il buon Marc, uno dei miei compagni, ma viene placcato al volo dagli altri del suo gruppo. Alla fine immaginiamo che non abbia apprezzato che Marc ballasse nella zona delle donne, ma sinceramente... ma come facciamo noi a sapere ste cose??

Il risultato comunque è questo:


Io fortunatamente riesco a scamparla con la scusa che devo riprendere la scena (video mai pervenuto, ahimè) e quindi sono bello bello pulito.
Decidiamo di proseguire verso la parte centrale della parata e nel frattempo ci imbattiamo in un altro cerchio di gente che balla tirandosi le polveri ecc.
Gli autoctoni ci fanno cenno di avvicinarsi e io immagino che sia per farci vedere meglio, dato che eravamo dietro almeno 4-5 file di persone. MAI ERRORE FU ALTRETTANTO GRAVE. Dopo il primo passo in direzione di una migliore visibilità, 1000 mani mi afferrano e mi lanciano direttamente in mezzo alle danze. Stavolta tocca agli amici fotografare...

Innanzitutto, tento di parlamentare:


ma la cosa non sembra avere grande successo, quindi di fronte alle insistenze... BALLO!


Non vi dico la quantità di polvere che nel frattempo mi hanno tirato addosso, in bocca, negli occhi, nelle orecchie e una bella manciata piena dentro la maglietta perchè fa tanta simpatia...
A tirarmi fuori arriva la polizia che, per motivi oscuri, mi fa "no dancing!". Ovviamente al poliziotto non arriva nemmeno un granello di polvere colorata...


Sinceramente credo che ci siano 2 motivi comunque: il primo è che, essendo una festa religiosa, qualcuno potrebbe non apprezzare; il secondo che, come vi ho detto, gli indiani amano gli stranieri e quindi si stava radunando una folla micidiale che stava bloccando completamente il traffico.

Comunque, in definitiva, esco in questo stato (colore della maglietta: azzeccatissimo, ottimo acquisto!):


Proseguiamo, di nuovo verso la parata, finchè finalmente non la raggiungiamo. E qui non mi resta altro da fare che far parlare le foto:


Davvero molto bello!

Problema 3: in mezzo alla calca ad un certo punto rimango bloccato. Il serpentone umano si ferma esattamente davanti a me e non capisco il motivo, perchè non c'è nessun ostacolo nè niente. Provo a farmi largo ma non c'è verso. Improvvisamente, si riparte. Schizzo avanti perchè stavo per perdere di vista i miei amici (in mezzo ad almeno 200.000 persone e non sarebbe bello) ma dopo 3 passi, l'illuminazione. PORCA MISERIA HO CAPITO COSA CAVOLO E' SUCCESSO! La mano va immediatamente verso la tasca e BLAM!, niente più cellulare! Torno sui miei passi di corsa, ma capisco immediatamente che non c'è storia: impossibile individuare il ladro. Tempo 2 secondi e mi rendo anche conto che, se non corro subito avanti dai miei amici, rischio di perderli e stavolta sono pure senza telefono quindi sarei davvero nella cacca. Loro intanto non si sono accorti di niente...
FORTUNA VUOLE CHE IO SIA ANCHE UN PO' INTELLIGENTE OGNI TANTO e quindi, prima di uscire, abbia chiesto ad una dei miei compagni se potevo lasciare a casa il portafoglio perchè AVEVO PAURA CHE IN MEZZO ALLA CALCA ME LO RUBASSERO! Sono un veggente!!

Vabbè insomma li ritrovo e gli dico dell'accaduto e quindi di stare attenti alla loro roba. In pochi minuti i nervoso e il dispiacere lasciano comunque posto alla rassegnazione e decido quindi di godermi la festa.
In effetti non è niente male: vediamo altri carri, gente che balla, che suona e che canta, gente con magliette di Hitler... sì, gente con magliette di Hitler.


Abbiamo scoperto che, qui in India, Hitler piace e non capiscono bene perchè in Europa lo si odi così tanto...
Ad un certo punto, durante la visita, ci viene anche un po' di fame. Io sono senza soldi e senza cellulare quindi scrocco... cibo da strada! E non siamo nemmeno stati male!


La giornata volge verso la conclusione ma ancora non abbiamo visto immergere manco mezzo Ganesh nell'acqua. Andiamo quindi verso il fiume, insieme a tutta la folla che, effettivamente, si sta dirigendo lì.
Ci fermiamo su un ponte ad ammirare l'atto finale: ci sono tantissimi persone, sulle rive, che immergono le statue della divinità e almeno altrettanto che le osservano. Una famiglia, di fianco a noi, ci spiega un po' come funziona la cosa e, già che c'è, ci offre pure un po' di quello che stanno mangiando.
Alla fine decidiamo di scendere insieme al resto della gente, famiglie che portano ciascuna il proprio Ganesh:


Poco prima della riva, ci accorgiamo che il rito è leggermente più complesso di quanto immaginavamo: prima di immergere la statua bisogna posarla da qualche parte, onorarla con incenso e offerte di cibo e pregare. Mentre la si porta invece bisogna cantare "Ganapati Bappa Morya, Pudhachya Varshi Laukar ya (O lord Ganesha, torna presto l'anno prossimo)".


Non solo, ma viene anche offerto cibo alla gente e così, sarà che siamo stranieri, in poco tempo ci ritroviamo pieni di dolcetti, verdure e cosucce varie che, ovviamente, nessuno mi vuole mettere nella mano sinistra anche se la destra è strapiena (vedi 2 post prima se non hai capito). Mangiamo e facciamo foto a famiglie felicissime di mettersi in posa per noi:


Alla fine, ci lasciano persino aiutarli ad immergere Ganesh!


Insomma, pioggia, balli, musica indiana mischiata ai ritmi techno sparata a tutto volume, cibo, confusione, traffico, furto del cellulare, foto che facciamo noi, foto che ci fa la gente ecc. ecc.... è stata davvero una giornata interessante!

1 commento:

  1. "Abbiamo scoperto che, qui in India, Hitler piace e non capiscono bene perchè in Europa lo si odi così tanto..."

    LOL! anche se ho letto questo post ieri devo ancora finire di ridere per questa cosuccia!!!!

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