sabato 1 settembre 2012

Giorno 4: Pushkar, un tipico villaggio Indiano


Dopo un estenuante viaggio in macchina, su strade che non possono essere considerate tali da persone sane di mente (strada-buca-pezzo di 50 metri SENZA ASFALTO - strada - pezzo in cemento - strada - boh), eccoci arrivare a Pushkar.
La particolarità di questa città è che ospita l'unico tempio di Brahma al mondo, nonostante questo sia uno dei 3 dei più importanti dell'Induismo, il dio della creazione (insieme a Vishnu il preservatore e Shiva il distruttore).
Racconta infatti la leggenda che, tanto tempo fa, Brahma dovesse andare a Pushkar per fare una preghiera speciale. Parte del rito prevedeva che la moglie partecipasse ma questa, essendo una dea molto importante, era impegnata in un qualche altro posto. Il buon e saggio Brahma, senza perdersi d'animo, decise quindi di sposare, così su due piedi, una ragazza del posto in modo da poter comunque completare il rituale.
Da che mondo è mondo, le donne sono gelose e vendicative e le dee in particolare, essendo dotate di enormi poteri, hanno la tendenza a reagire in maniera particolarmente nefasta (una su tutte la greca Giunone, moglie di Zeus).
Quando Saraswati, moglie del dio, scoprì che il marito aveva sposato una lattaia... gli è andata bene che è stato solamente maledetto! E quindi ora Brahma, potentissimo dio della creazione, può essere venerato solo in questo paesino di 5 abitanti, 10 cani, 20 maiali e 100 mucche.
Ma torniamo a noi. 
Essendo il periodo dei monsoni il paesino, oltre che risultare estremamente povero, era anche estremamente ricoperto di fango.
Il villaggio di Pushkar con i Monsoni (sommerso dal fango)
Fortunatamente però anche questa volta abbiamo trovato un buon alberghetto, forse giusto un po' troppo hippie e più che altro abbastanza imbrecanato, dato che qualcuno aveva deciso di fare una super buca - senza segnalarlo da nessuna parte, una cosa di 5 metri di profondità larga tutta la carreggiata - in mezzo alla strada che ci arrivava diretta.

Hall dell'albergo

Dipinto in camera
Dopo un pranzetto come si deve abbiamo deciso di esplorare la cittadina che, non essendo estremamente grande, offriva giusto un paio di cose da vedere.
Dario era ancora moribondo dalla giornata precedente (probabile avvelenamento da cibo, ossia... frequenti soste al bagno), quindi ho deciso di avventurarmi con i suoi genitori nel centro cittadino.
Trovare quello che andava visto non è stato difficile dato che la città si sviluppa interamente attorno ad una stradina principale, affollatissima e piena di bancarelle.

Strada principale a Pushkar
Alla vista di stranieri tutta la città è impazzita e hanno iniziato ad avvicinarsi, consigliarci dove andare, regalarci fiori da usare per pregare... insomma ogni indiano voleva il suo momento di gloria - ovvero voleva avere l'occasione di parlare/toccare/fotografare uno straniero -.
Con un po' di fatica siamo comunque riusciti ad arrivare alla prima attrazione del posto: il lago sacro con il suo Ghat.
Il lago di Pushkar è considerato estremamente sacro: altra leggenda narra infatti che sia stato creato dalle lacrime di Brahma (suppongo dopo la maledizione della moglie) e che un bagno qui purifichi di tutti i peccati (sì, ci sono anche nell'induismo).
 

Il lago sacro


La mamma di Dario, affascinata dai riti industi, ha deciso di seguire un santone e fare insieme a lui una preghiera... la situazione è stata interessante ed io e il papà di Dario abbiamo osservato divertiti questo momento, chiedendoci come facessero a comunicare visto che lei parlava in italiano e lui in hindi.
Fortuna ha comunque voluto che lei non avesse soldi con sè e quindi il rito non si è potuto concludere (evitando così la fregatura). Il tizio, al contrario, si deve essere evidentemente indisposto perchè, al rifiuto del pagamento, ha gettato via fiorellini e cocco da offrire al dio. Evviva la religiosità.

Tempio anonimo e di scarsa rilevanza ma molto carino

Ed infine eccoci arrivare al famosissimo tempio di Brahma... diciamo che, volendo, non è proprio proprio necessario entrarci perchè non è particolarmente bello; l'unica sua particolarità è, come abbiamo detto, il fatto che è l'unico tempio di questo tipo al mondo e che è considerato come la mecca per gli induisti.

L'unico Brahma Temple del mondo

A Pushkar inoltre siamo venuti a conoscenza del pellegrinaggio che proprio in quel periodo si stava svolgendo in tutto il Rajasthan: praticamente per l'intero mese di agosto persone da tutta la regione iniziano un lungo pellegrinaggio verso i vari templi e ogni villaggio organizza tappe di sosta dove le persone possono mangiare, pregare e riposarsi... la cosa interessante è che c'è così tanta gente che svolge questo rito che gli indiani sono autorizzati a prendere ferie dal lavoro per farlo e che per la settimana centrale di agosto una corsia dell'autostrada viene chiusa al traffico per agevolare il cammino dei pellegrini.


Consigli di viaggio:
Tirando le somme possiamo dire che Pushkar è una tappa che può anche essere saltata visto che le uniche attrazioni sono il tempio di Brahma (abbastanza insignificante dal punto di vista architettonico) e i ghat (ovvero i gradini sacri, che se si vuole andare a Varanasi sono una ripetizione).

Se invece volete andarci, consiglio di fare il giro con il cammello così da poter vedere l'intera città sotto un'altra prospettiva...

1 commento:

  1. Ohhhh! Grazie per aver cambiato la grafica del blog :) Continuate cosi' ragazzi, i vostri post sono splendidi.

    RispondiElimina

Potete commentare anche senza registrarvi, ma in quel caso firmatevi altrimenti come farò a sapere chi siete??