domenica 28 agosto 2011

Un attimo qualunque di un giorno qualunque

Per questo posto ho deciso di parlare meno e mostrare di più, nella speranza di riuscire a mostrarvi un momento di vita quotidiana come se foste presenti. Ecco quindi una foto con legenda (vedi oltre). Si tratta di uno scatto notturno (ecco perchè la qualità pessima) della strada che porta dal resto di Pune a casa mia (poco più avanti, sulla sinistra). Una strada che percorro ogni giorno e che ormai conosco, ma che spesso mi riserva nuove sorprese...


  1. Baracca: anche se nella foto sembra quasi seria, da altra angolazione vedreste che si tratta in realtà di un buco nelle lamiere che costeggiano la strada (e che delimitano un cantiere edile) dentro il quale qualche folle ha ricavato una sottospecie di BAR(!), ossia c'è un omino lì dentro che vende chai e persino cibo! Poi, quando ha finito, rimette a posto la lamiera e il bar sparisce come se non fosse mai esistito
  2. Rifiuti: o, volendo, complementi di arredo urbano. Ce ne sono dappertutto e, vi ripeto, mi hanno detto che Pune è pulita! Un piccolo appunto al sindaco: magari, se metti qualche cestino in più (rarissimi) e togli qualche cane randagio (che viene dentro casa a rompere i sacchi dell'immondizia in cerca di cibo), la situazione migliora. 2bis: Qualcuno ha ben pensato di dare fuoco all'immondizia. Perchè no..?
  3. Cane: uno di quelli di cui poco sopra. Ce ne sono OVUNQUE. Non sono cattivi, per niente, ma sono tanti. E hanno la tendenza, come quello in foto, a sbattersene altamente di tutto, coricandosi in mezzo alla strada e/o al marciapiede (quando c'è...) e non spostandosi fino a che la morte proprio non gli dice, seccata "E allora, ci togliamo dalle balle?!?!"
  4. Motorino: oltre a sottolineare il fatto che il cane non s'è spostato di un millimetro nonostante il motorino a mezzo metro, vorrei far notare (ma non so se si vede) che qui si gira senza casco e, di motorini (e soprattutto moto) ce ne sono milioni. Come abbiamo però capito, la mortalità è mantenuta sostanzialmente bassa dal traffico, che normalmente impedisce a chicchessia di superare i 30km/h...

sabato 27 agosto 2011

La foto del giorno dopo: 26/08

La rubrica di oggi vi propone una delle già anticipate opere di idraulica (ma anche elettrotecnica) che popolano la casa. Trattasi dello scaldabagno, elettrodomestico che normalmente non merita alcuna considerazione ma che qui, in virtù delle sue caratteristiche peculiari, diventa oggetto di meraviglia. Tutto questo per dirvi insomma che qui, gli scaldabagno, sono da 2,5kW! Porca miseria! Non serve neanche accenderli in anticipo, praticamente ti scaldano l'acqua in tempo reale! Aggiungo anche il fatto che di questi, in casa, ce ne sono 4 (e 4 condizionatori) e che sinceramente non ho capito da quanto sia il nostro contatore per reggere tutta 'sta roba...



venerdì 26 agosto 2011

La foto del giorno dopo: 25/08

Per la rubrica "la foto del giorno dopo", oggi vi presento la bevanda locale più bevuta e conosciuta: il Chai. Trattasi niente altro che di the con il latte o, per meglio dire, di latte con il the. In azienda ci viene servito 2 volte al giorno dal buon Altaf e devo dire che è molto buono e che lo apprezzo molto!



mercoledì 24 agosto 2011

Buon compleanno Khrisna!

L'altra sera, dopo A) 10 ore di lavoro B) 1 ora di corso di Hindi (sì, sto facendo un corso di Hindi: Mai Dario Hu --> io sono Dario, level 1 achieved) ero sulla strada del ritorno verso casa quando, udendo musica provenire da lungi, ho chiesto lumi sulla fonte di cotanto baccano.
Dopo una breve indagine ho scoperto che si stava festeggiando la nascita di Khrisna, festività molto sentita nella zona che si celebra con il sacro rito del palo della cuccagna (riadattato senza il palo credo a causa della povertà indiana).
Fatto sta che decidiamo, nonostante la stanchezza, di andare a vedere e ci ritroviamo improvvisamente in mezzo ad un campo di calcio (che poi ci avvertono essere terreno sacro non appena uno di noi inizia a fumare "e non si può"!) dove centinaia di persone attendono di vedere i loro eroi tentare di formare una torre umana per prendere un vaso, contenente latte burroso (il preferito di Khrisna), attaccato ad un festone posto a qualcosa tipo 10 metri d'altezza!!! Lì per lì dubito seriamente che possano farcela, ma quando mi dicono che se ce la dovessero fare si beccano 12 lak (ossia 1.200.000 rupie = 18k €) comincio a pensare al potere di un incentivo del genere.
Fatto sta che, dopo un po' (troppo) cominciano a provarci, con la folla che ovviamente li incita all'impresa. Peccato che il team in questione sia piuttosto scarso e quindi, ad ogni tentativo fallito, chiede che venga abbassato il festone, con mio sommo disappunto. Se non altro, giustizia sia fatta, più scende il vaso, più scende il premio. Intanto dei giovani indiani di fianco a me mi avvertono che a Mumbai non è così, che a Mumbai ci sono 3 squadre con 3 tentativi a testa (e non infiniti come sti quattro imbranati qua) e il vaso COL CAVOLO che te lo abbassano!



Insomma, alla fine della storia ce la fanno, credo abbiano vinto 2 lak ossia 200k rupie ossia 3000€ che diviso per tutti quelli della squadra fa tipo 150€ a testa, mica male per i loro standard.
Inserisci linkLa serata si conclude con una fuga generale, che poi è il modo indiano standard di andarsene da un luogo qualunque ossia spingere come ossessi di modo che almeno un morto ci scappi.
Per fortuna quella sera non è toccato a me.


EDIT 28/08: Grazie agli amici, posso offrirvi anche una foto dell'agognato momento del raggiungimento della pignatta!


Edit 31/08: Sempre grazie agli amici, potete A) godervi il momento del raggiungimento della pignatta in full motion e B) rendervi conto di come si lascia ordinatamente un luogo pubblico qui in India (lo stesso tipo di mentalità si ripropone grossomodo uguale nel traffico).





La foto del giorno: 23/08

Per la serie "nuovi amici", vi presento la nostra rana di casa che ha deciso di stabilirsi sopra la pompa dell'acqua (Ing. Borgato, ritengo sia una specie di autoclave) che dobbiamo accendere almeno una volta alla settimana verso le 7 della mattina onde evitare di rimanere a secco.


Ah, sappiate che A) non è l'ultimo amico che vi presenterò e B) la pompa non è l'ultima opera idraulica di cui voglio parlarvi.

martedì 23 agosto 2011

(Fine?) della piccola pausa

Scusate la piccola pausa ma, come alcuni di voi già sapranno, sto passando giorni di fuoco in ufficio, con orari che vanno dalle 9 alle 21 e target di lavoro piuttosto ardui da raggiungere.

Ad ogni modo, spero di sistemarmi presto perchè altrimenti non so come vado a finire... oggi c'ho un mal di testa...

Qualche aggiornamento di circostanza allora: innanzitutto, nonostante sia la stagione dei monsoni, è più di qualche giorno che non piove. In compenso, visto che perdono sia una delle doccie che il tubo principale di casa, l'acqua non manca di certo. Anzi, manca in quella che è la mia attuale doccia, con il risultato che mi tocca andare in prestito dagli altri.
La salute ancora c'è. Dico ancora perchè A) comincio ad andare in bagno un po' troppo spesso da quando ho finito i fermenti lattici e B) metà ufficio è a casa con nonsisabenecosa.
Il cibo non è un problema ma a causa degli orari strampalati mangio abbastanza poco ultimamente. In compenso domenica ho cucinato io e quindi eravamo tutti un po' più soddisfatti. AH! Ho trovato il caffè. Sono contento. Non costa nemmeno troppissimo, circa 1€ e qualcosa per 200g. E sto insegnando agli indiani a berlo. Mi guardano strano, dicono che è poco, che loro lo bevono con il latte o con l'acqua... vedrete che presto la produttività aumenterà e tutti verranno a ringraziarmi. P.S. Il caffè è mio, l'ho pagato io. L'azienda mette a disposizione il Nescafè. Grandissima delusione. Il chai invece (the con il latte o meglio latte con il the) è ottimo e altrettanto gratuito.
I prezzi in generale qui fanno sempre più ridere. Farò un post in merito, ma tanto per dirvi una collega tedesca ha affittato uno scooter al mirabolante costo di 1000 rupie (15€ grossomodo) al mese e i colleghi indiani le han riso dietro dicendo che era tanto. Il taxi che ci ha portato al cinema, a quasi 10km da casa, è costato 1,5€.

Comunque, proverò a essere più bravo nei prossimi giorni e quindi a postare con continuità. Ieri era il compleanno di Khrisna e quindi siamo tutti più buoni. Abbiate pazienza che mi sistemi un poco con il lavoro.

Ciao!

P.S. Ho anche in mente di cambiare leggermente la veste grafica per migliorare la leggibilità. Abbiate altra pazienza...

venerdì 19 agosto 2011

L'efficienza indiana, ovvero l'ottimismo

Disclaimer: a causa della mancanza di foto adeguate, questo sarà un post puramente descrittivo.

Essendo passata solo una settimana dal mio arrivo (sono stanco come fosse stato un mese) mi ricordo abbastanza chiaramente le varie cose che gli amici e i parenti mi hanno detto prima di partire. Se poi contiamo che alcune cose sono state riportate qui nel blog come commenti, ecco spiegato come mai posso provare a soddisfare alcune delle richieste che erano state formulate.

Parlando quindi di una delle cose che più mi ha colpito finora, non posso mancare di spendere due parole sulla proverbiale efficienza indiana.

In particolare ho potuto notare che le forze dell'ordine sono particolarmente celeri ed efficienti nel loro lavoro, nonchè assolutamente ligie al dovere e soprattutto oneste.

Spero sia chiaro, visto il tono usato, che sono completamente sarcastico: qui l'efficienza è un concetto sconosciuto ai più e vigono regole di convivenza civile e di funzionamento delle cose totalmente diverse da quelle che conosciamo. Vorrei quindi parlarvi dei diversi casi in cui mi sono imbattuto in appena 7 giorni, per quanto alcuni siano lampanti.

Negozi: solitamente ci lavora il padrone e un numero variabile (da 1 a infinito) di persone. Uno si aspetta quindi di essere servito con una certa disponibilità, ma si trova invece in forte contrasto con la realtà delle cose: il commesso tipico, quando entri, ti guarda e, anche se non c'è nemmeno mezzo altro cliente, non si alza, non saluta, non chiede se hai bisogno nè null'altro. Se ti serve qualcosa non basta neanche avvicinarsi a lui, perchè non inizierà quasi mai il discorso: o gli chiedi tu, o niente.

Supermercati: qui le cose assumono una dimensione al limite tra il drammatico e il tragico. Per quanto ho visto io, nel supermercato medio (bello grande comunque) ci lavoreranno qualcosa come 200 persone: una ogni 5 metri al massimo la trovi sempre e non sto scherzando. Che poi ti possa essere d'aiuto è tutto un altro paio di maniche, ma almeno la cassiera, quello che ti imbusta la roba, quella che ti controlla lo scontrino prima che esci e la guardia il loro lavoro lo fanno.

Donna delle pulizie: la suddetta, non proprio un modello esemplare di capacità pulitive (come pulisce il tavolo lei è bravo anche mio nonno, torno a casa ed è pieno di aloni e di polvere), sembra abbia deciso autonomamente di non prendersi cura di alcuni dei suoi compiti come lavare i vestiti o tenere pulito (un minimo) l'ingresso dal cancello alla porta di casa, ma almeno siamo riusciti a contrattare che potrebbe stirare un po', forse se proprio ha voglia e magari se le lasciamo anche la mancia.

Telefono/negozio del telefono/compagnia telefonica: non mi va nemmeno di parlarne. Ho fatto una SIM il primo giorno e ancora, dopo 3 volte che sono andato in sto negozio del menga, non funziona. Domani torno e li minaccio, perchè davvero mi girano i maroni a mille.

Idraulico: ho visto cose che voi umani... allora, partiamo dicendo che alcuni di voi sapranno già che abbiamo avuto un periodo senz'acqua in casa. Il problema pare fosse legato ad una prima cisterna sotterranea rispetto alla casa che non si riempiva, con la conseguenza che la seconda cisterna, sul tetto, non poteva essere riempita. Il particolare che non sapete però è che far venire un'idraulico è stata un'impresa che dire titanica è dire poco. Il tizio in questione o meglio i tizi (credo che comunque ne saranno stati contattati almeno 4-5 ormai) non hanno alcuna voglia di lavorare evidentemente per cui quando uno ha necessità loro scelgono una delle tre seguenti alternative:
1) al telefono proprio non rispondono quindi ti attacchi del tutto
2) ti danno appuntamento per il giorno successivo, che probabilmente passeranno ridendo alle tue spalle invece di essere a casa tua a sistemarti la roba
3) vengono a casa tua (3 giorni e un milione di parolacce dopo) e non sistemano un tubo

Fatto sta che per risolvere sto problema dell'acqua abbiamo smosso (leggi: fatto smuovere) mari e monti e più o meno dovrebbe essere risolto (sembra andare ma non sarei sicurissimo). Per sistemare la perdita del bagno al piano più basso (ossia perdeva il lavandino, il rubinetto della doccia e pure la cassetta del cesso) invece c'è voluta una settimana (è venuto oggi) e, per motivi oscuri, ha sistemato tutto TRANNE il rubinetto della doccia. Quindi domani ricominciamo a rompere le balle...

Ultimo - perchè voleva pure la mazzetta - il poliziotto/i: dunque, dovete sapere che, se resti più di 6 mesi in India, la cosa evidentemente non è gradita e quindi le pratiche burocratiche che ti vengono poste davanti al chiaro scopo di scoraggiarti diventano un incubo. Già la richiesta del visto è abbastanza una seccatura, ma quando arrivi qui ti rendi conto di che paese meraviglioso sia l'Italia dove può capitare che alle poste non funziona l'apparecchio del numero e la gente ti passa davanti. Arrivato, hai 14 giorni per raggiungere il traguardo altrimenti ti deportano. Devi innanzitutto compilare dei moduli e portare 3 foto, di modo che semplicemente possano dire alla polizia dove stai e che questa possa, AL SOLO SCOPO DI METTERE I TUOI MODULI IN UNA BUSTA E TIMBRARLA, decidere di spaccarti i maroni fino all'esaurimento. Questa semplice, semplicissima!, formalità mi ha preso un totale di 6 ore e mezza, così suddivise:
1) 1 ora e mezza martedì, quando sono andato a casa dall'ufficio ad aspettare che un poliziotto arrivasse a casa a controllare che ci vivessi veramente per mettermi il famoso timbro sulla busta
2) 1 ora e mezza mercoledì, rileggi martedì per le attività intraprese perchè il sopracitato poliziotto martedì non si è presentato
3) 1 ora e mezza giovedì mattina, direttamente alla stazione di polizia, per chiedergli di mettermi sto timbro anche senza vedermi a casa dato che non sembrava particolarmente intenzionato a venire (ormai direi che era chiaro). Praticamente dopo quasi un'ora di attesa ero riuscito anche a consegnarli un documento che forse poteva volere ma quando uno gestisce le pratiche secondo il criterio del ca**o di cane, iniziando a scrivere qualcosa di una pratica, poi prendendone un'altra, poi parlando con un tizio, poi scrivendo qualcosa dell'altra, poi non trova più la prima, poi fa delle domande a qualcuno (ecc. ecc. credo abbiate capito l'antifona) è abbastanza ovvio che le tempistiche si allungano. Fatto sta che sul documento c'era il mio indirizzo e la dichiarazione di assunzione dell'azienda ma non c'era scritto che l'appartemento era fornito dall'azienda (stava in un altro documento del plico ma si vede che non andava bene...) e quindi ti attacchi e ritorni in un altro momento tanto mica devi fare niente di utile nella vita tipo lavorare.
4) 2 ore giovedì pomeriggio, di nuovo alla stazione di polizia in un primo momento, dove il poliziotto decide che per oggi ne ha avuto a sufficienza di ufficio e quindi vuole venire a vedere casa tua e per giunta ti fa capire che ti ci porta lui, in moto, peccato che non sappia dov'è. Poi in qualche modo ci arrivi (intanto siete andati insieme a controllare l'appartamento di un afghano random con il tuo stesso problema, poveraccio) e il tizio si fa un giro panoramico della casa e alla fine, agognati, consegna i documenti, facendoti però capire con frasi del tipo "eh dall'azienda dovreste portarci della carta per stampanti in ufficio" o, rispondendo al tuo "nessun problema allora" con "in realtà c'è un problema" e via dicendo, che vuole dei soldi o il prossimo stagista col ca**o che se la cava in 3 giorni.
Però almeno mi sono fatto un giro in moto, seduto dietro, con lo sbirro (ah e soldi non gliene abbiamo dati. Io comincio oggi a pregare per lo stagista che verrà: sarà dura).

Aggiungo anche che lunedì dovrò andare all'ufficio immigrazione e la faccio svelta inserendo un'immagine che spiega, all'incirca, il percorso da seguire (l'azienda mi ha mandato a vedere un'altra stagista fare lo stesso percorso, per imparare, non so se mi spiego) tra i vari sportelli dove si svolgono attività topiche che necessitano indubbiamente di separazione come: farsi aprire la busta che i ca**o di poliziotti ti hanno a fatica timbrato qualche giorno prima; timbrare un foglio; farti fare una firma; farti una foto; inserire i dati del modulo in un PC; ridarti la tua roba con scritto OK così puoi portarla da un'altra parte e forse, se ho capito giusto, sei a posto.


La foto del giorno dopo: 17/08

Ohhhh, un altro piccolo amico ha fatto oggi la sua comparsa! Questo è venuto a trovarci direttamente in ufficio, luogo dal quale, grazie alla luce che li attirava, ha potuto approfittare di un lauto banchetto di insetti mentre noi, impegnatissimi nel lavoro, facevamo il tifo per lui!


mercoledì 17 agosto 2011

martedì 16 agosto 2011

La foto del giorno dopo: 15/08

La foto di oggi non è particolarmente ispirata, anche perchè oggi era il primo SERIO giorno di lavoro e mi sono ritrovato piuttosto impegnato. Però, mentre tornavo a casa perchè la polizia mi sta cercando (AHHHH vengono a prendermi! No è un semplice controllo anti-immigrazione...) ho trovato questo posticino di cui i colleghi indiani mi avevano parlato (bene, ma non ci penso neanche a provarlo) e ho pensato che in fondo è come le chiese di Sant'Antonio in Italia: ce n'è sempre almeno una.
Però vorrei dire anche che ieri siamo andati al supermercato e abbiamo comprato della pasta. Pasta normalissima. 2€ al pacco da mezzo chilo. E altri 4€ per una bottiglia di sugo. Credo ci sia più di qualche dazio sulle importazioni...


lunedì 15 agosto 2011

La foto dell'altro giorno: 14/08

Per quanto riguarda la rubrica "foto dell'altro giorno", oggi tocca al nido di casa nostra.

Nella casa dove vivo c'è questo nido, di fianco al condizionatore (apprezzano anche gli uccelli?) di una delle camere. Non sarebbe per niente un problema tipicamente, se non fosse che, nel punto sommariamente indicato dalla freccia, c'è un buco nel muro che porta direttamente in camera e che l'uccello in questione sembra apprezzare particolarmente alla mattina verso le 9 per tentare di intrufolarsi, cantare, battere ecc. Siccome noi tendenzialmente andiamo a letto alle 4 (ma solo perchè c'è stato il weekend lungo: oggi è la festa dell'indipendenza dell'India) la cosa non è propriamente gradita. Stiamo ancora cercando una soluzione, ma a quanto pare oggi le cose sono migliorate: una lucertola sta andando ad affiancare l'uccello, così almeno non ci sentiamo soli.



domenica 14 agosto 2011

La foto dell'altro giorno: 13/08

Vorrei oggi iniziare una sorta di raccolta di foto che userò per intervallare i post sul blog, così da poter evitare di lasciare dei giorni completamente vuoti e potervi mantenere aggiornati e informati sulla situazione locale.

Se qualcuno si stesse domandando perchè si chiama "la foto dell'altro giorno" il motivo è che vorrei provare, per quanto possibile, a scrivere un post ogni 2 giorni. Quindi, il post sarà "del giorno", mentre la foto "dell'altro giorno". Ahahahah, chiaro, no? Vabbè.

Questa è stata scattata lungo il tragitto verso Mahabaleswar (sappiate che non ho visto niente di tutto ciò a causa del mio Monsarca. Cos'è il monsarca? Praticamente è come il menarca, ma coi monsoni. Tanta di quell'acqua...)


Vi faccio solo presente che è stata scattata in autostrada...


giovedì 11 agosto 2011

Primo giorno

Primo aggiornamento direttamente dall'India, un po' tardivo perchè ho scoperto che a casa ancora la connessione non c'è. I miei coinquilini stanno già facendo pressioni e mi riferiscono che entro qualche giorno dovremmo essere a posto. Sperem.

Dunque, sarei indeciso se partire dall'inizio o saltare subito alla parte succosa, ma direi di procedere con ordine che qui di confusione ce n'è già abbastanza.
Il primo volo, operato da Air Dolomiti (partner di Lufthansa) è stato abbastanza tranquillo, salvo per l'impatto iniziale della vista dell'aereo che non mi ispirava grandissima fiducia.


Arrivati a Monaco, mi sono diretto immediatamente verso il mio gate di imbarco. Non c'era nessuna fretta in realtà, dato che avevo qualcosa tipo 3 ore da aspettare, ma meglio andare sul sicuro. Il risultato è stato che ho dovuto combattere con tutte le mie forze per rimanere sveglio, dato che dopo la vacanza in Sicilia e la sveglia notturna per il primo aereo, mi sentivo un po' stanchino...
Poco da dire su Monaco, a parte il fatto che fuori c'erano 13 gradi (evviva l'estate...) e pioveva e che ho fatto amicizia con un italiano diretto a Bombai per portare le spoglie di Don Bosco in tour in tutto il mondo, partendo dall'India.

Il viaggio fino a Bombai (a breve vi darò conferma se è Mumbai, Mombai, Bombai, Bombay o che altro) è stato piacevolissimo: al momento dell'emissione del biglietto, ancora a Venezia, vedendomi assegnato un posto "corridoio" ho subito cambiato con un posto "finestrino". Fortuna ha voluto che capitassi con un posto vuoto in fianco, cosa che ha di molto incrementato la comodità del viaggio, tanto che sono persino riuscito a dormire un paio d'ore (cosa che in aereo non mi riesce mai). L'aereo poi era nuovo di stecca quindi viaggio ottimo. Vi dico pure che siamo arrivati con 30 minuti di anticipo.
Arrivato, cominciano le note dolenti. O meglio, iniziano fuori dall'aeroporto. Davanti all'uscita c'è uno spiazzo circondato di autisti con il nome del passeggero che aspettano. Con il cellulare in mano per fargli una simpatica foto (eh, l'autista con il nome ti fa sentire VIP) inizio la ricerca, solo per rendermi conto che non c'è. Aspetto qualche minuto, rifaccio il giro e ancora niente. Aspetta che ti aspetta, comincio a preoccuparmi. Fortunatamente, viene in mio aiuto il Sig. Stecca, indiano D.O.C. che in qualche modo (VEDI VIDEO SUCCESSIVO) risolve la situazione.





Ahah capito che bello? Vabbè, lasciamo perdere.

Il viaggio per Pune procede spedito e merita davvero di essere descritto. La strada (autostrada? Ogni tanto c'è un casello e il tizio paga) ha 3 corsie per senso di marcia, l'asfalto è in condizioni piuttosto buone e, nonostante l'ora (da mezzanotte alle tre) è notevolmente trafficata.
Trafficata di macchine e camion. Tanti camion. Camion che, se ho capito giusto, non hanno alcun obbligo di avere delle luci posteriori. Vi giuro! E l'autostrada non è illuminata! Quindi ogni tanto, mentre vai, ti appare dal buio un camion a luci spente (i fanali davanti no, quelli belli accesi) che tra le altre cose se ne strafotte di "occupare la corsia libera più a sinistra (qui si guida al contrario)", occupando invece una corsia a sua scelta a seconda dell'umore dell'autista. Praticamente si circola per file parallele e si sorpassa indifferentemente a destra o a sinistra, con alcuni tentativi di passare sotto e alcuni fulgidi esempi di quella che ho chiamato "la manovra del cobra", manovra che prevede che tu, dalla corsia di destra, ti lanci nella corsia di sinistra e poi di nuovo in quella a destra con una destrezza da fare invidia a un pilota di rally.
Tuttavia, anche se un po' irruenti, gli autisti indiani sembrano essere piuttosto comunicativi tra di loro. Non a parole (porchi), come noi, ma tramite gli strumenti messi a disposizione dall'auto. Ecco quindi che i fari e il clacson acquistano un significato completamente nuovo e del quale credo di essere riuscito a decifrare in parte il codice:
- abbaglianti a intermittenza: nonostante la varietà della durata e del ritmo mi portasse all'inizio a indagare su un possibile riutilizzo del defunto codice morse, credo che il messaggio veicolato sia molto più semplice e riassumibile con: "La morte sta arrivando, è a 2 passi da te e ha la forma di taxi/camion";
- abbaglianti fissi: si tratta di una modalità utilizzata più spesso di quanto immaginiate (leggi, metà del tempo del viaggio) e che ho interpretato con "fate largo all'oscuro mietitore, divoratore di mondi"
- clacson: in città viene utilizzato con uno stile più leggero, adatto forse a comunicare gli stessi concetti degli abbaglianti quando l'ambiente è ampiamente illuminato e molto trafficato (i fari potrebbero non comunicare con sufficiente efficienza). In autostrada però assume un diverso significato, più profondo, qualcosa del tipo "la morte corre ormai al tuo fianco e probabilmente anche al mio".
Sorge quindi spontanea una domanda: ma sti cavolo di abbaglianti non si fulminano mai?!?
Ah, un appunto: in autostrada, ho visto cose che voi umani... tipo beh, i camion a luci spente, un camion fermo nella corsia centrale con le 4 frecce mentre l'autista, smontato, telefonava, e 2 tizi seduti su dei copertoni impilati sopra ad un camion a mo' di poltrona, che dubito ce l'abbiano fatta ad arrivare in fondo...

Comunque arrivo, sano e salvo nonostante tutto, sono riuscito pure a fare abbassare l'aria condizionata e quindi sono felice. Nel frattempo l'altro autista mi chiama, capisco poco ma intuisco qualcosa del tipo "fai fermare il taxi in autostrada e dammi il numero di cellulare dell'altro autista che ti vengo a prendere". Chiamate di questo calibro più altri tentativi di chiamare la tizia delle RU sortiscono un pessimo effetto sul mio credito residuo, che va rapidamente a 0, costringendomi a chiedere con urgenza a Katia di farmi una ricarica onde poter avere l'indirizzo del posto dove devo andare. Al mio sms di aiuto però ricevo un "da quanto la vuoi, va bene 50?" che mi getta nello sconforto perchè HO FINITO I SOLDI E NON POSSO RISPONDERE. Già mi immaginavo in giro per Pune in cerca di sto posto a piedi... fortuna che Katia, forse intuendo che il ritardo nella risposta è dovuto proprio alla mancanza di credito, in un modo o nell'altro (Lisa) riesce a farmi sta ricarica. SONO SALVO! Un grazie e un bacio a tutte e due. Katia grazie che posso contare su di te! Mia salvatrice!

Insomma, finisce che il posto lo trovo, saluto l'autista, suono il campanello (alle 3 di notte) e mi apre Matteo, il mio coinquilino che, gentilissimo, mi ha aspettato alzato. Un breve scambio di battute, mi indica la camera e la giornata finisce così.
A domani!

P.S. Si dice Mumbai ;)

L'ultima cena


Non è un vero e proprio post, volevo solo mostrarvi il mio cibo dell'ultima sera... si ringrazia il Vò Gustando per la scoperta di cotale meraviglioso vino che si sposava perfettamente con la Fiorentina.