Disclaimer: a causa della mancanza di foto adeguate, questo sarà un post puramente descrittivo.
Essendo passata solo una settimana dal mio arrivo (sono stanco come fosse stato un mese) mi ricordo abbastanza chiaramente le varie cose che gli amici e i parenti mi hanno detto prima di partire. Se poi contiamo che alcune cose sono state riportate qui nel blog come commenti, ecco spiegato come mai posso provare a soddisfare alcune delle richieste che erano state formulate.
Parlando quindi di una delle cose che più mi ha colpito finora, non posso mancare di spendere due parole sulla proverbiale efficienza indiana.
In particolare ho potuto notare che le forze dell'ordine sono particolarmente celeri ed efficienti nel loro lavoro, nonchè assolutamente ligie al dovere e soprattutto oneste.
Spero sia chiaro, visto il tono usato, che sono completamente sarcastico: qui l'efficienza è un concetto sconosciuto ai più e vigono regole di convivenza civile e di funzionamento delle cose totalmente diverse da quelle che conosciamo. Vorrei quindi parlarvi dei diversi casi in cui mi sono imbattuto in appena 7 giorni, per quanto alcuni siano lampanti.
Negozi: solitamente ci lavora il padrone e un numero variabile (da 1 a infinito) di persone. Uno si aspetta quindi di essere servito con una certa disponibilità, ma si trova invece in forte contrasto con la realtà delle cose: il commesso tipico, quando entri, ti guarda e, anche se non c'è nemmeno mezzo altro cliente, non si alza, non saluta, non chiede se hai bisogno nè null'altro. Se ti serve qualcosa non basta neanche avvicinarsi a lui, perchè non inizierà quasi mai il discorso: o gli chiedi tu, o niente.
Supermercati: qui le cose assumono una dimensione al limite tra il drammatico e il tragico. Per quanto ho visto io, nel supermercato medio (bello grande comunque) ci lavoreranno qualcosa come 200 persone: una ogni 5 metri al massimo la trovi sempre e non sto scherzando. Che poi ti possa essere d'aiuto è tutto un altro paio di maniche, ma almeno la cassiera, quello che ti imbusta la roba, quella che ti controlla lo scontrino prima che esci e la guardia il loro lavoro lo fanno.
Donna delle pulizie: la suddetta, non proprio un modello esemplare di capacità pulitive (come pulisce il tavolo lei è bravo anche mio nonno, torno a casa ed è pieno di aloni e di polvere), sembra abbia deciso autonomamente di non prendersi cura di alcuni dei suoi compiti come lavare i vestiti o tenere pulito (un minimo) l'ingresso dal cancello alla porta di casa, ma almeno siamo riusciti a contrattare che potrebbe stirare un po', forse se proprio ha voglia e magari se le lasciamo anche la mancia.
Telefono/negozio del telefono/compagnia telefonica: non mi va nemmeno di parlarne. Ho fatto una SIM il primo giorno e ancora, dopo 3 volte che sono andato in sto negozio del menga, non funziona. Domani torno e li minaccio, perchè davvero mi girano i maroni a mille.
Idraulico: ho visto cose che voi umani... allora, partiamo dicendo che alcuni di voi sapranno già che abbiamo avuto un periodo senz'acqua in casa. Il problema pare fosse legato ad una prima cisterna sotterranea rispetto alla casa che non si riempiva, con la conseguenza che la seconda cisterna, sul tetto, non poteva essere riempita. Il particolare che non sapete però è che far venire un'idraulico è stata un'impresa che dire titanica è dire poco. Il tizio in questione o meglio i tizi (credo che comunque ne saranno stati contattati almeno 4-5 ormai) non hanno alcuna voglia di lavorare evidentemente per cui quando uno ha necessità loro scelgono una delle tre seguenti alternative:
1) al telefono proprio non rispondono quindi ti attacchi del tutto
2) ti danno appuntamento per il giorno successivo, che probabilmente passeranno ridendo alle tue spalle invece di essere a casa tua a sistemarti la roba
3) vengono a casa tua (3 giorni e un milione di parolacce dopo) e non sistemano un tubo
Fatto sta che per risolvere sto problema dell'acqua abbiamo smosso (leggi: fatto smuovere) mari e monti e più o meno dovrebbe essere risolto (sembra andare ma non sarei sicurissimo). Per sistemare la perdita del bagno al piano più basso (ossia perdeva il lavandino, il rubinetto della doccia e pure la cassetta del cesso) invece c'è voluta una settimana (è venuto oggi) e, per motivi oscuri, ha sistemato tutto TRANNE il rubinetto della doccia. Quindi domani ricominciamo a rompere le balle...
Ultimo - perchè voleva pure la mazzetta - il poliziotto/i: dunque, dovete sapere che, se resti più di 6 mesi in India, la cosa evidentemente non è gradita e quindi le pratiche burocratiche che ti vengono poste davanti al chiaro scopo di scoraggiarti diventano un incubo. Già la richiesta del visto è abbastanza una seccatura, ma quando arrivi qui ti rendi conto di che paese meraviglioso sia l'Italia dove può capitare che alle poste non funziona l'apparecchio del numero e la gente ti passa davanti. Arrivato, hai 14 giorni per raggiungere il traguardo altrimenti ti deportano. Devi innanzitutto compilare dei moduli e portare 3 foto, di modo che semplicemente possano dire alla polizia dove stai e che questa possa, AL SOLO SCOPO DI METTERE I TUOI MODULI IN UNA BUSTA E TIMBRARLA, decidere di spaccarti i maroni fino all'esaurimento. Questa semplice, semplicissima!, formalità mi ha preso un totale di 6 ore e mezza, così suddivise:
1) 1 ora e mezza martedì, quando sono andato a casa dall'ufficio ad aspettare che un poliziotto arrivasse a casa a controllare che ci vivessi veramente per mettermi il famoso timbro sulla busta
2) 1 ora e mezza mercoledì, rileggi martedì per le attività intraprese perchè il sopracitato poliziotto martedì non si è presentato
3) 1 ora e mezza giovedì mattina, direttamente alla stazione di polizia, per chiedergli di mettermi sto timbro anche senza vedermi a casa dato che non sembrava particolarmente intenzionato a venire (ormai direi che era chiaro). Praticamente dopo quasi un'ora di attesa ero riuscito anche a consegnarli un documento che forse poteva volere ma quando uno gestisce le pratiche secondo il criterio del ca**o di cane, iniziando a scrivere qualcosa di una pratica, poi prendendone un'altra, poi parlando con un tizio, poi scrivendo qualcosa dell'altra, poi non trova più la prima, poi fa delle domande a qualcuno (ecc. ecc. credo abbiate capito l'antifona) è abbastanza ovvio che le tempistiche si allungano. Fatto sta che sul documento c'era il mio indirizzo e la dichiarazione di assunzione dell'azienda ma non c'era scritto che l'appartemento era fornito dall'azienda (stava in un altro documento del plico ma si vede che non andava bene...) e quindi ti attacchi e ritorni in un altro momento tanto mica devi fare niente di utile nella vita tipo lavorare.
4) 2 ore giovedì pomeriggio, di nuovo alla stazione di polizia in un primo momento, dove il poliziotto decide che per oggi ne ha avuto a sufficienza di ufficio e quindi vuole venire a vedere casa tua e per giunta ti fa capire che ti ci porta lui, in moto, peccato che non sappia dov'è. Poi in qualche modo ci arrivi (intanto siete andati insieme a controllare l'appartamento di un afghano random con il tuo stesso problema, poveraccio) e il tizio si fa un giro panoramico della casa e alla fine, agognati, consegna i documenti, facendoti però capire con frasi del tipo "eh dall'azienda dovreste portarci della carta per stampanti in ufficio" o, rispondendo al tuo "nessun problema allora" con "in realtà c'è un problema" e via dicendo, che vuole dei soldi o il prossimo stagista col ca**o che se la cava in 3 giorni.
Però almeno mi sono fatto un giro in moto, seduto dietro, con lo sbirro (ah e soldi non gliene abbiamo dati. Io comincio oggi a pregare per lo stagista che verrà: sarà dura).
Aggiungo anche che lunedì dovrò andare all'ufficio immigrazione e la faccio svelta inserendo un'immagine che spiega, all'incirca, il percorso da seguire (l'azienda mi ha mandato a vedere un'altra stagista fare lo stesso percorso, per imparare, non so se mi spiego) tra i vari sportelli dove si svolgono attività topiche che necessitano indubbiamente di separazione come: farsi aprire la busta che i ca**o di poliziotti ti hanno a fatica timbrato qualche giorno prima; timbrare un foglio; farti fare una firma; farti una foto; inserire i dati del modulo in un PC; ridarti la tua roba con scritto OK così puoi portarla da un'altra parte e forse, se ho capito giusto, sei a posto.
Essendo passata solo una settimana dal mio arrivo (sono stanco come fosse stato un mese) mi ricordo abbastanza chiaramente le varie cose che gli amici e i parenti mi hanno detto prima di partire. Se poi contiamo che alcune cose sono state riportate qui nel blog come commenti, ecco spiegato come mai posso provare a soddisfare alcune delle richieste che erano state formulate.
Parlando quindi di una delle cose che più mi ha colpito finora, non posso mancare di spendere due parole sulla proverbiale efficienza indiana.
In particolare ho potuto notare che le forze dell'ordine sono particolarmente celeri ed efficienti nel loro lavoro, nonchè assolutamente ligie al dovere e soprattutto oneste.
Spero sia chiaro, visto il tono usato, che sono completamente sarcastico: qui l'efficienza è un concetto sconosciuto ai più e vigono regole di convivenza civile e di funzionamento delle cose totalmente diverse da quelle che conosciamo. Vorrei quindi parlarvi dei diversi casi in cui mi sono imbattuto in appena 7 giorni, per quanto alcuni siano lampanti.
Negozi: solitamente ci lavora il padrone e un numero variabile (da 1 a infinito) di persone. Uno si aspetta quindi di essere servito con una certa disponibilità, ma si trova invece in forte contrasto con la realtà delle cose: il commesso tipico, quando entri, ti guarda e, anche se non c'è nemmeno mezzo altro cliente, non si alza, non saluta, non chiede se hai bisogno nè null'altro. Se ti serve qualcosa non basta neanche avvicinarsi a lui, perchè non inizierà quasi mai il discorso: o gli chiedi tu, o niente.
Supermercati: qui le cose assumono una dimensione al limite tra il drammatico e il tragico. Per quanto ho visto io, nel supermercato medio (bello grande comunque) ci lavoreranno qualcosa come 200 persone: una ogni 5 metri al massimo la trovi sempre e non sto scherzando. Che poi ti possa essere d'aiuto è tutto un altro paio di maniche, ma almeno la cassiera, quello che ti imbusta la roba, quella che ti controlla lo scontrino prima che esci e la guardia il loro lavoro lo fanno.
Donna delle pulizie: la suddetta, non proprio un modello esemplare di capacità pulitive (come pulisce il tavolo lei è bravo anche mio nonno, torno a casa ed è pieno di aloni e di polvere), sembra abbia deciso autonomamente di non prendersi cura di alcuni dei suoi compiti come lavare i vestiti o tenere pulito (un minimo) l'ingresso dal cancello alla porta di casa, ma almeno siamo riusciti a contrattare che potrebbe stirare un po', forse se proprio ha voglia e magari se le lasciamo anche la mancia.
Telefono/negozio del telefono/compagnia telefonica: non mi va nemmeno di parlarne. Ho fatto una SIM il primo giorno e ancora, dopo 3 volte che sono andato in sto negozio del menga, non funziona. Domani torno e li minaccio, perchè davvero mi girano i maroni a mille.
Idraulico: ho visto cose che voi umani... allora, partiamo dicendo che alcuni di voi sapranno già che abbiamo avuto un periodo senz'acqua in casa. Il problema pare fosse legato ad una prima cisterna sotterranea rispetto alla casa che non si riempiva, con la conseguenza che la seconda cisterna, sul tetto, non poteva essere riempita. Il particolare che non sapete però è che far venire un'idraulico è stata un'impresa che dire titanica è dire poco. Il tizio in questione o meglio i tizi (credo che comunque ne saranno stati contattati almeno 4-5 ormai) non hanno alcuna voglia di lavorare evidentemente per cui quando uno ha necessità loro scelgono una delle tre seguenti alternative:
1) al telefono proprio non rispondono quindi ti attacchi del tutto
2) ti danno appuntamento per il giorno successivo, che probabilmente passeranno ridendo alle tue spalle invece di essere a casa tua a sistemarti la roba
3) vengono a casa tua (3 giorni e un milione di parolacce dopo) e non sistemano un tubo
Fatto sta che per risolvere sto problema dell'acqua abbiamo smosso (leggi: fatto smuovere) mari e monti e più o meno dovrebbe essere risolto (sembra andare ma non sarei sicurissimo). Per sistemare la perdita del bagno al piano più basso (ossia perdeva il lavandino, il rubinetto della doccia e pure la cassetta del cesso) invece c'è voluta una settimana (è venuto oggi) e, per motivi oscuri, ha sistemato tutto TRANNE il rubinetto della doccia. Quindi domani ricominciamo a rompere le balle...
Ultimo - perchè voleva pure la mazzetta - il poliziotto/i: dunque, dovete sapere che, se resti più di 6 mesi in India, la cosa evidentemente non è gradita e quindi le pratiche burocratiche che ti vengono poste davanti al chiaro scopo di scoraggiarti diventano un incubo. Già la richiesta del visto è abbastanza una seccatura, ma quando arrivi qui ti rendi conto di che paese meraviglioso sia l'Italia dove può capitare che alle poste non funziona l'apparecchio del numero e la gente ti passa davanti. Arrivato, hai 14 giorni per raggiungere il traguardo altrimenti ti deportano. Devi innanzitutto compilare dei moduli e portare 3 foto, di modo che semplicemente possano dire alla polizia dove stai e che questa possa, AL SOLO SCOPO DI METTERE I TUOI MODULI IN UNA BUSTA E TIMBRARLA, decidere di spaccarti i maroni fino all'esaurimento. Questa semplice, semplicissima!, formalità mi ha preso un totale di 6 ore e mezza, così suddivise:
1) 1 ora e mezza martedì, quando sono andato a casa dall'ufficio ad aspettare che un poliziotto arrivasse a casa a controllare che ci vivessi veramente per mettermi il famoso timbro sulla busta
2) 1 ora e mezza mercoledì, rileggi martedì per le attività intraprese perchè il sopracitato poliziotto martedì non si è presentato
3) 1 ora e mezza giovedì mattina, direttamente alla stazione di polizia, per chiedergli di mettermi sto timbro anche senza vedermi a casa dato che non sembrava particolarmente intenzionato a venire (ormai direi che era chiaro). Praticamente dopo quasi un'ora di attesa ero riuscito anche a consegnarli un documento che forse poteva volere ma quando uno gestisce le pratiche secondo il criterio del ca**o di cane, iniziando a scrivere qualcosa di una pratica, poi prendendone un'altra, poi parlando con un tizio, poi scrivendo qualcosa dell'altra, poi non trova più la prima, poi fa delle domande a qualcuno (ecc. ecc. credo abbiate capito l'antifona) è abbastanza ovvio che le tempistiche si allungano. Fatto sta che sul documento c'era il mio indirizzo e la dichiarazione di assunzione dell'azienda ma non c'era scritto che l'appartemento era fornito dall'azienda (stava in un altro documento del plico ma si vede che non andava bene...) e quindi ti attacchi e ritorni in un altro momento tanto mica devi fare niente di utile nella vita tipo lavorare.
4) 2 ore giovedì pomeriggio, di nuovo alla stazione di polizia in un primo momento, dove il poliziotto decide che per oggi ne ha avuto a sufficienza di ufficio e quindi vuole venire a vedere casa tua e per giunta ti fa capire che ti ci porta lui, in moto, peccato che non sappia dov'è. Poi in qualche modo ci arrivi (intanto siete andati insieme a controllare l'appartamento di un afghano random con il tuo stesso problema, poveraccio) e il tizio si fa un giro panoramico della casa e alla fine, agognati, consegna i documenti, facendoti però capire con frasi del tipo "eh dall'azienda dovreste portarci della carta per stampanti in ufficio" o, rispondendo al tuo "nessun problema allora" con "in realtà c'è un problema" e via dicendo, che vuole dei soldi o il prossimo stagista col ca**o che se la cava in 3 giorni.
Però almeno mi sono fatto un giro in moto, seduto dietro, con lo sbirro (ah e soldi non gliene abbiamo dati. Io comincio oggi a pregare per lo stagista che verrà: sarà dura).
Aggiungo anche che lunedì dovrò andare all'ufficio immigrazione e la faccio svelta inserendo un'immagine che spiega, all'incirca, il percorso da seguire (l'azienda mi ha mandato a vedere un'altra stagista fare lo stesso percorso, per imparare, non so se mi spiego) tra i vari sportelli dove si svolgono attività topiche che necessitano indubbiamente di separazione come: farsi aprire la busta che i ca**o di poliziotti ti hanno a fatica timbrato qualche giorno prima; timbrare un foglio; farti fare una firma; farti una foto; inserire i dati del modulo in un PC; ridarti la tua roba con scritto OK così puoi portarla da un'altra parte e forse, se ho capito giusto, sei a posto.
Calma e sangue freddo!!
RispondiEliminaDice la mamma!
In Italia un poliziotto non mi hai mai portato via in moto...al massimo me l'ha portata via (sequestrata)... Sei proprio fortunato!!! ;-)
Dice il cugino..
Ci manchi.. Ti vogliamo bene!!!
Dice la zia
Un grande, grandissimo abbraccio da tutti noi, e "speriamo che te la cavi!!!"
Ah beh guardate io problemi proprio non ne ho =P
RispondiEliminaPerò oggi 2 bagni su 4 stanno dando segni di malfunzionamento, urgono provvedimenti!
Ossignore iddio, viva l'onestà delle forze dell'ordine
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