giovedì 11 agosto 2011

Primo giorno

Primo aggiornamento direttamente dall'India, un po' tardivo perchè ho scoperto che a casa ancora la connessione non c'è. I miei coinquilini stanno già facendo pressioni e mi riferiscono che entro qualche giorno dovremmo essere a posto. Sperem.

Dunque, sarei indeciso se partire dall'inizio o saltare subito alla parte succosa, ma direi di procedere con ordine che qui di confusione ce n'è già abbastanza.
Il primo volo, operato da Air Dolomiti (partner di Lufthansa) è stato abbastanza tranquillo, salvo per l'impatto iniziale della vista dell'aereo che non mi ispirava grandissima fiducia.


Arrivati a Monaco, mi sono diretto immediatamente verso il mio gate di imbarco. Non c'era nessuna fretta in realtà, dato che avevo qualcosa tipo 3 ore da aspettare, ma meglio andare sul sicuro. Il risultato è stato che ho dovuto combattere con tutte le mie forze per rimanere sveglio, dato che dopo la vacanza in Sicilia e la sveglia notturna per il primo aereo, mi sentivo un po' stanchino...
Poco da dire su Monaco, a parte il fatto che fuori c'erano 13 gradi (evviva l'estate...) e pioveva e che ho fatto amicizia con un italiano diretto a Bombai per portare le spoglie di Don Bosco in tour in tutto il mondo, partendo dall'India.

Il viaggio fino a Bombai (a breve vi darò conferma se è Mumbai, Mombai, Bombai, Bombay o che altro) è stato piacevolissimo: al momento dell'emissione del biglietto, ancora a Venezia, vedendomi assegnato un posto "corridoio" ho subito cambiato con un posto "finestrino". Fortuna ha voluto che capitassi con un posto vuoto in fianco, cosa che ha di molto incrementato la comodità del viaggio, tanto che sono persino riuscito a dormire un paio d'ore (cosa che in aereo non mi riesce mai). L'aereo poi era nuovo di stecca quindi viaggio ottimo. Vi dico pure che siamo arrivati con 30 minuti di anticipo.
Arrivato, cominciano le note dolenti. O meglio, iniziano fuori dall'aeroporto. Davanti all'uscita c'è uno spiazzo circondato di autisti con il nome del passeggero che aspettano. Con il cellulare in mano per fargli una simpatica foto (eh, l'autista con il nome ti fa sentire VIP) inizio la ricerca, solo per rendermi conto che non c'è. Aspetto qualche minuto, rifaccio il giro e ancora niente. Aspetta che ti aspetta, comincio a preoccuparmi. Fortunatamente, viene in mio aiuto il Sig. Stecca, indiano D.O.C. che in qualche modo (VEDI VIDEO SUCCESSIVO) risolve la situazione.





Ahah capito che bello? Vabbè, lasciamo perdere.

Il viaggio per Pune procede spedito e merita davvero di essere descritto. La strada (autostrada? Ogni tanto c'è un casello e il tizio paga) ha 3 corsie per senso di marcia, l'asfalto è in condizioni piuttosto buone e, nonostante l'ora (da mezzanotte alle tre) è notevolmente trafficata.
Trafficata di macchine e camion. Tanti camion. Camion che, se ho capito giusto, non hanno alcun obbligo di avere delle luci posteriori. Vi giuro! E l'autostrada non è illuminata! Quindi ogni tanto, mentre vai, ti appare dal buio un camion a luci spente (i fanali davanti no, quelli belli accesi) che tra le altre cose se ne strafotte di "occupare la corsia libera più a sinistra (qui si guida al contrario)", occupando invece una corsia a sua scelta a seconda dell'umore dell'autista. Praticamente si circola per file parallele e si sorpassa indifferentemente a destra o a sinistra, con alcuni tentativi di passare sotto e alcuni fulgidi esempi di quella che ho chiamato "la manovra del cobra", manovra che prevede che tu, dalla corsia di destra, ti lanci nella corsia di sinistra e poi di nuovo in quella a destra con una destrezza da fare invidia a un pilota di rally.
Tuttavia, anche se un po' irruenti, gli autisti indiani sembrano essere piuttosto comunicativi tra di loro. Non a parole (porchi), come noi, ma tramite gli strumenti messi a disposizione dall'auto. Ecco quindi che i fari e il clacson acquistano un significato completamente nuovo e del quale credo di essere riuscito a decifrare in parte il codice:
- abbaglianti a intermittenza: nonostante la varietà della durata e del ritmo mi portasse all'inizio a indagare su un possibile riutilizzo del defunto codice morse, credo che il messaggio veicolato sia molto più semplice e riassumibile con: "La morte sta arrivando, è a 2 passi da te e ha la forma di taxi/camion";
- abbaglianti fissi: si tratta di una modalità utilizzata più spesso di quanto immaginiate (leggi, metà del tempo del viaggio) e che ho interpretato con "fate largo all'oscuro mietitore, divoratore di mondi"
- clacson: in città viene utilizzato con uno stile più leggero, adatto forse a comunicare gli stessi concetti degli abbaglianti quando l'ambiente è ampiamente illuminato e molto trafficato (i fari potrebbero non comunicare con sufficiente efficienza). In autostrada però assume un diverso significato, più profondo, qualcosa del tipo "la morte corre ormai al tuo fianco e probabilmente anche al mio".
Sorge quindi spontanea una domanda: ma sti cavolo di abbaglianti non si fulminano mai?!?
Ah, un appunto: in autostrada, ho visto cose che voi umani... tipo beh, i camion a luci spente, un camion fermo nella corsia centrale con le 4 frecce mentre l'autista, smontato, telefonava, e 2 tizi seduti su dei copertoni impilati sopra ad un camion a mo' di poltrona, che dubito ce l'abbiano fatta ad arrivare in fondo...

Comunque arrivo, sano e salvo nonostante tutto, sono riuscito pure a fare abbassare l'aria condizionata e quindi sono felice. Nel frattempo l'altro autista mi chiama, capisco poco ma intuisco qualcosa del tipo "fai fermare il taxi in autostrada e dammi il numero di cellulare dell'altro autista che ti vengo a prendere". Chiamate di questo calibro più altri tentativi di chiamare la tizia delle RU sortiscono un pessimo effetto sul mio credito residuo, che va rapidamente a 0, costringendomi a chiedere con urgenza a Katia di farmi una ricarica onde poter avere l'indirizzo del posto dove devo andare. Al mio sms di aiuto però ricevo un "da quanto la vuoi, va bene 50?" che mi getta nello sconforto perchè HO FINITO I SOLDI E NON POSSO RISPONDERE. Già mi immaginavo in giro per Pune in cerca di sto posto a piedi... fortuna che Katia, forse intuendo che il ritardo nella risposta è dovuto proprio alla mancanza di credito, in un modo o nell'altro (Lisa) riesce a farmi sta ricarica. SONO SALVO! Un grazie e un bacio a tutte e due. Katia grazie che posso contare su di te! Mia salvatrice!

Insomma, finisce che il posto lo trovo, saluto l'autista, suono il campanello (alle 3 di notte) e mi apre Matteo, il mio coinquilino che, gentilissimo, mi ha aspettato alzato. Un breve scambio di battute, mi indica la camera e la giornata finisce così.
A domani!

P.S. Si dice Mumbai ;)

6 commenti:

  1. Pazzesco. w Katia e il credito terminato. Dormi che è meglio. E cambia sfondo che si legge pessimamente :p

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  2. Mitica Katia che ha rischiato di lasciarti sperduto per l'India già dal primo giorno :D

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  3. Ciao Iuccio!
    Bene, sei vivo e questa è la cosa più importante. Siccome "buona fortuna" ormai è diventata una squallida frase di circostanza, ti auguriamo "buon lavoro!"

    Marianna e Alessandro

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  4. Il video fatto dal taxi è fantastico... XD

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  5. Dario..mi fai sbregare! Soprattutto le inversioni a U in autostrada!! cmq sta fantomatica signora delle risorse umane e' la migliore! ti manda messaggi in piena notte per indicarti la via.. :DD

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  6. w il signor stecca! ;) tieni duro! (ale e gemma)

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