Ancora un po' scossi dall'esperienza di Varanasi, ci siamo poi diretti verso la successiva tappa del viaggio: Delhi.
Finalmente possiamo esplorare la capitale dell'India moderna!
Il primo giorno è stato votato più che altro al relax e ad una visita leggera: Varanasi, calda e afosa, sporca e puzzolente, caotica e sovraffollata, ci ha veramente distrutto, sia fisicamente che emozionalmente.
L'albergo è in una vietta non particolarmente affascinante e la zona non sembra delle migliori, ma ha due fondamentali vantaggi: 1) è collocato molto bene rispetto ai luoghi da visitare e 2) costa poco nonostante sia appena stato rinnovato.
L'interno è molto bello e ci rende subito felici della scelta, ma le camere sono ancora meglio!
Un bel letto grande, la camera pulita, aria condizionata a soffitto (silenziosissima), armadi capienti, televisore al plasma (vabbè.. non che fosse necessario), tavolino con poltrone per il the e un bagno ENORME.
E una grande finestra, coperta da una tenda. Una tenda sospetta. Decido di aprirla.
Ecco l'India: niente è mai completamente bello. La stanza è bella ma la vista... "fortuna" che il vetro è così sporco che quasi non si vede fuori... poco male, chiudo la tenda e abbiamo risolto.
Un ingrandimento per godere meglio della vista (e della mia faccia). Le macchie nere sulla parete di fronte sono schitti. |
E in effetti è così. Ma non solo: possiamo anche goderci uno spettacolo insolito. Siccome è il 15 di Agosto, quel giorno si celebra la festa dell'Indipendenza dell'India e a quanto pare uno dei passatempi preferiti è far volare gli acquiloni!
Mangiato (bene), decidiamo di dedicare il resto della giornata allo shopping.
Poco distante c'è questo poco, chiamato Connaught Place, che praticamente è una specie di centro commerciale all'aperto. Costruito dagli inglesi, è costituito da due cerchi concentrici di palazzi, con vetrine su tutti i lati. Davvero carino, anche se un po' tenuto male.
E, importante, dispone di ben 12 Cafè Coffee Day (nel raggio di 300 metri), la nostra catena di bar preferita.
Per raggiungerlo decidiamo di affidarci al risciò, ma questa volta il motore è umano! Il risciò a pedali è infatti un MUST a Delhi e, per 40 Rupie (60 centesimi), l'omino nella foto sotto ci ha portati TUTTI E 4! - non scandalizzatevi, sarà stato sì e no un chilometro e vi garantisco che è sopravvissuto -.
Dopo una lunga sessione di negozi, negozietti, ambulanti e bancarelle, di nuovo esausti siamo tornati all'albergo.
La vietta, vagamente losca di giorno, si presenta ora come una sorta di Las Vegas sui generis.
Torniamo di nuovo al ristorante dell'albergo per cena (eh, quando si mangia bene si mangia bene! E dovevamo ancora provare la carne...) e ci prepariamo ad andare a letto presto. Domani, infatti, tocca ad uno dei luoghi più conosciuti dell'India:
Agra, la città del Taj Mahal.
Madre che studia entusiasta l'itinerario del giorno seguente |
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