venerdì 16 novembre 2012

Giorno 11: Agra, il Taj Mahal e il Forte Rosso


Coppia con Taj Mahal sullo sfondo
Taj Mahal

Ore 6.00: suona la sveglia. Ci aspetta una lunga ma significativa giornata: finalmente andiamo a visitare Agra e il Taj Mahal, simbolo dell'India e dell'amore eterno.

Niente colazione, il nostro piano prevede una sosta in un Cafè Coffee Day più tardi, una volta usciti da Delhi (il motivo della sveglia alle 6.00 è evitare il traffico dei pendolari: se rimani imbottigliato non sai quando ne esci).

Nonostante gli accorgimenti, ci mettiamo comunque più di un'ora a lasciarci la città alle spalle e procedere su quella che qui definiscono "autostrada".

Il nostro autista si rivela essere un simpatico nepalese che, a causa della scarsità di lavoro nella sua regione di provenienza, si è dovuto adattare alla vita di città.
Ci spiega che ha una moglie e un figlio e che li vede circa una o due volte l'anno, che a Delhi vive in una casa che condivide con altri 4-5 autisti (tanto non sono mai a casa tutti allo stesso tempo dato che fanno viaggi anche di più giorni) e che, in generale, è povero.
Finita la sua storia, ricomincia a raccontarla da capo. Così per tutto il viaggio finchè non tento di fargli capire che sta leggermente rompendo i cosiddetti; vabbè l'umana compassione per i meno fortunati, ma abbi pietà di me turista stanco che vorrei godermi il viaggio, tanto alla fine la mancia te la do - e se mi sfracelli ancora tanto la tua mancia invece di crescere si riduce -.

La strada per Agra è lunga e non particolarmente in buone condizioni. Ogni tanto enormi buche ci fanno sobbalzare, a volte dobbiamo fare un po' di slalom tra camion, mucche e altre bestie, a tratti il traffico impazzisce perchè magari c'è un incrocio (in mezzo all'autostrada, sigh).

Guida alla mano, pianifichiamo le visite con l'aiuto dell'autista che conosce i tempi di spostamento. "Questo" "ok" "quest'altro?" "troppo distante, non facciamo a tempo" e via dicendo.

Prima tappa: la Tomba di Akbar il Grande.

Entrata al complesso della Tomba di Akbar il Grande


Siccome pare che sia bella ma non eccezionale e che più avanti ci sia di meglio, facciamo un paio di veloci foto da fuori e poi ripartiamo.

Arriviamo così ad Agra, una città piuttosto grande, brutta e sporca che però ospita alcune delle meraviglie del mondo.

Ci dirigiamo immediatamente verso il Taj Mahal.

Alla biglietteria perdo una buona mezz'ora a discutere con il maledetto impiegato nel vano tentativo di far valere la mia PAN card (la carta con il codice fiscale che danno a chiunque paghi le tasse), che finora ho utilizzato con successo in tutti i luoghi.

Come avevo già accennato in precedenza infatti, in India gli stranieri pagano delle cifre spropositate per visitare i luoghi interessanti e il Taj Mahal ne è il perfetto esempio: Indiani 100 rupie, Stranieri 750. 

Con la PAN card finora sono riuscito ad ottenere l'ingresso da indiano - pago le tasse in India, fatemi pagare i prezzi da indiano - ma evidentemente qui al Taj sono più addestrati e scopro, finalmente regole alla mano, che il prezzo da indiano non è per chi paga le tasse ma per chi ha il passaporto indiano. Pago quindi i miei 750 e sorrido però pensando a quanto ho risparmiato finora in tutti gli altri luoghi - in buona fede! Pensavo davvero al discorso tasse! -

Il luogo ci accoglie con un cartello che ci spiega brevemente cosa è vietato portare:


Finalmente riusciamo ad entrare e, anche se c'è un po' di ressa, a goderci il Taj Mahal.



Il complesso è meraviglioso, ben tenuto e piuttosto grande. 


Io, che ho fatto i compiti e ho 20 pagine di materiale, inizio a raccontare l'architettura, l'idea e la storia che sta dietro a questo grandioso monumento: in breve, l'imperatore Moghul (una dinastia di regnanti musulmani che ha governato per lungo tempo sull'India) Shah Jahan, dopo la morte della moglie Mumtaz Mahal, affranto dal dolore decise di farle costruire un grande mausoleo che ne celebrasse le doti di bellezza, grazia e virtù. Un monumento all'amore eterno.




La monumentale porta d'ingresso al Taj Mahal




La visita successiva è al Forte Rosso di Agra, una mastodontica struttura costruita per scopi militari ma abbellita per il godimento dell'imperatore, specie visto che il Taj è una tomba mentre qui ci viveva effettivamente.

Se devo dire la verità, lo preferisco al Taj Mahal.


La mastodontica entrata del Forte Rosso, ad Agra

La Porta d'accesso al cortile interno del Forte Rosso di Agra


La foresta che si vede dall'alto del Forte Rosso di Agra







Forte Rosso

 
E per finire, vi lascio con un paio di viste del Taj Mahal, come lo si può godere solo dal Forte Rosso, con il fiume a fare da sfondo.

Vista del Taj Mahal e dello Yamuna dal Forte Rosso di Agra




Uno scorcio del panorama che si gode dal Forte Rosso, con il fiume Yamuna e il Taj Mahal sullo sfondo


Siccome credo che siate già stati presi dalla Sindrome di Stendhal, concludo qui, prima di finire la cronaca della giornata. 

Il post successivo sarà su una vera e propria perla nascosta: Fatehpur Sikri. E a momenti non ci andavamo neanche...

3 commenti:

  1. Ahahahaahah che ridere l'autista...pensate se a voi ha ripetuto la storia 200 volte quante volte deve averlo detto nella sua vita...spaventoso!!!

    Mi ha fatto spaccare anche il cartello con le cose vietate nel Taj Mahal..altro che San Pietro! XD

    Perché ti è piaciuto di più il forte del Taj Mahal?

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  2. Il pacco di sto autista è che era anche buono e simpatico, ma davvero con sta solfa aveva rotto! Ogni occasione era buona per tornare sul fatto che è povero: "Ahah guarda c'è un bufalo nell'acqua" "Ehhh il bufalo, ce l'avevo ma poi è morto e abbiamo dovuto vendere il braccialetto della nonna per campare l'inverno" "..."

    Il Forte mi è piaciuto perchè è una struttura più variegata, ci sono edifici deputati a tanti usi (harem, cucine, salone per gli incontri, sala del trono, ecc.) e non solo una tomba.

    Il Taj è bellissimo da vedere ma sembra un po' finto, non ti ci puoi molto immaginare la vita dei secoli passati...

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  3. Sono d'accordo con Dario; il Taj è bellissimo ma ci sono arrivata talmente carica di aspettative che vedendolo mi sembrava abbastanza irreale e più piccolo di quanto me lo aspettavo.

    Il forte rosso è veramente studendo: un compresso di edifici a vari piani, giardini, chioschi, terrazze e una bellissima vista del Taj Mahal.

    Ovviamente Agra è una meta da non perdere se ri vuole visitare l'India.

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